Nell’era dei social media, i social challenge stanno guadagnando sempre più popolarità. Si tratta di tendenze virali che invitano gli utenti a partecipare a sfide, spesso mettendo in gioco la propria o l’altrui integrità fisica o psicologica. Anche se molti possono considerarle innocue o divertenti, è importante rendersi conto dei potenziali rischi che queste sfide possono comportare per la salute mentale e il benessere individuale.
Uno dei principali pericoli dei social challenge risiede nella pressione sociale che esercitano sugli individui. Le persone possono sentirsi obbligate a partecipare a queste sfide per evitare il giudizio degli altri o per cercare di ottenere l’approvazione online. Questa necessità di conformarsi può portare a comportamenti rischiosi e irrazionali, spingendo le persone a mettere a repentaglio la propria sicurezza o il proprio benessere solo per essere accettate o per raggiungere una notorietà temporanea.
Inoltre, molti social challenge promuovono comportamenti estremi o potenzialmente pericolosi per se stessi o per altri. Ad esempio, alcuni sfidano gli individui a sottoporsi a restrizioni alimentari estreme o ad adottare comportamenti autolesionistici. Queste azioni, sembra quasi banale doverlo ricordare, possono avere effetti negativi sulla salute fisica e mentale delle persone coinvolte, portando a disturbi alimentari, depressione, ansia, lesioni fisiche ed in casi estremi, alla morte.
Un altro aspetto da considerare è l’effetto di emulazione che i social challenge possono generare. Quando una sfida diventa virale, molte persone potrebbero sentirsi spinte a parteciparvi solo perché gli altri lo stanno facendo. Questo fenomeno può creare un ambiente di competizione malsana, in cui gli individui cercano di superarsi a vicenda nel perseguire azioni sempre più estreme. Ciò può portare a un aumento dei comportamenti rischiosi e a una diminuzione del senso critico, con conseguenze potenzialmente gravi per la salute e il benessere.
Per prevenire i rischi associati ai social challenge, è fondamentale promuovere la consapevolezza e l’educazione. Gli adulti, in particolare genitori, ma non sono certo esclusi insegnanti e istituzioni, dovrebbero essere informati sui trend virali dei social media e sulle possibili implicazioni negative. È importante instaurare un dialogo aperto con i giovani, incoraggiandoli a riflettere criticamente sui potenziali pericoli di queste sfide. I genitori, in altre parole, dovrebbero tornare a fare i genitori.
In conclusione, i social challenge, che ingenuamente possono sembrare innocui divertimenti online, nascondono innumerevoli pericoli ed esprimono drammaticamente il disagio e l’anestetizzazione emotiva che molti giovani stanno vivendo. Altro che cellulari e Wi-Fi gratis, i ragazzi hanno bisogno di tornare al contatto umano!
Dott. Jacopo Grisolaghi
Psicologo, Psicoterapeuta Ufficiale del Centro di Terapia Strategica
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