Sarà lunedì 17 agosto il giorno in cui nel Duomo di Siena verrà scoperto il magnifico pavimento a commesso marmoreo, eterno emblema di 500 anni di espressione artistica- dal ‘300 all’800-. Dentro la cattedrale si potrà assistere ad un viaggio simbolico alla ricerca dei più alti valori dello spirito umano. “Come in cielo, così in terra.”
Sarà un’occasione senza precedenti per chi ancora non lo ha visto ma anche per tutti i senesi che si trovano ad ammirare la bellezza di quello che per il Vasari è “il più bello…, grande e magnifico… che mai fusse stato fatto”. Si potrà godere quindi di un capolavoro unico- che resterà scoperto fino al 7 ottobre-, le cui figurazioni sono un invito costante alla ricerca della Sapienza. La tecnica adoperata durante i secoli passati è quella del graffito e del commesso con marmi di provenienza locale come il broccatello giallo, il grigio della Montagnola, il verde di Crevole e il rosso di Gerfalco.
I cartoni preparatori per le cinquantasei tarsie furono disegnati da importanti artisti, quasi tutti “senesi”, fra cui il Sassetta, Domenico di Bartolo, Matteo di Giovanni, Domenico Beccafumi, oltre che da un pittore “forestiero” come l’umbro Pinturicchio, autore, nel 1505-1506, del celebre riquadro con il Monte della Sapienza, raffigurazione simbolica della via verso la Virtù come raggiungimento della serenità interiore.
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