La notizia ha fatto il giro del mondo e rischia di divenire un caso. Parlo proprio del caso Ryanair e di quello, in definitiva, che il low cost impersonifica.
Già: perché quello che sta accadendo alla compagnia aerea (non dimentichiamoci, quotata in borsa…) rischia di stravolgere il concetto di low cost per il futuro prossimo. E questo non solo nel settore aereo ma anche in quello manifatturiero poiché qui viene messa in discussione l’idea stessa, il concetto, il cardine dei lowprices così come oggi individuati, regolamentati e strutturati.
L’importanza, cioè, del lavoro, della sua sostenibilità e della sua retribuzione,oltre all’utilizzo di materie scadenti e servizi estremamente discutibili.
Il concetto cioè vale per Ryanair così come per il cibo-spazzatura, per i mobili di cartone o i vestiti cuciti da bambine: e dalla discussione sulla bontà di questa impostazione di sviluppo bisognerà discutere perché non diventi regola ed anzi, venga cambiata.
Non c’è sviluppo senza equità. Non esiste lavoro senza dignità. Non esiste finanza senza fabbriche.
Cosa è successo? “Per una errata valutazione” dei riposi che spettano ai piloti, ma soprattutto per una fuga senza precedenti dei comandanti, Ryanair dovrà tagliare fino a 50 voli al giorno per sei settimane. Le cancellazioni coinvolgeranno circa 400 mila passeggeri, come ha spiegato il ceo della low cost irlandese Michael O’Leary. Che stima un monte richieste di rimborso che potrebbero toccare quota 35 milioni di euro”.
La verità, quella che non viene detta, è che i piloti della compagnia d’Albione se ne sono andati verso altre compagnie (o verso altri lavori) perché sottopagati, sfruttati e messi alla berlina (come quelli di altre compagnie similari) rispetto alla professionalità richiesta.
Lo sfruttamento del lavoro come base del concetto di sviluppo è quindi, per l’ennesima volta fallito: come a breve naufragheranno tutte quelle attività che hanno fatto del prezzo la loro peculiarità competitiva.
Un po’ come nella mia ultima esperienza finanziaria in un piccolo Stato, dove si volevano fare le nozze con i fichi secchi…
Per progredire, buona regola da sempre, si dovranno rimettere al centro i concetti di uomo, lavoro e sostenibilità.
Con buona pace delle cineserie, dei low cost e della finanza innovativa.
Viva, sempre e per sempre, il tricolore.
Luigi Borri