Il prefetto Forte: “Comuni del territorio senese già pronti ad accogliere profughi ucraini”

“Dobbiamo farci trovare pronti nel caso dell’arrivo di un numero importante di profughi ucraini nel nostro territorio”. Si è tenuto questa mattina un primo incontro, in videoconferenza, tra il prefetto di Siena Maria Forte, i sindaci dei Comuni della provincia di Siena, l’Arcidiocesi, l’amministrazione provinciale, i gestori dei centri di accoglienza straordinaria e la Asl. “Abbiamo effettuato una prima riunione per capire quale potrebbe essere la disponibilità di posti relativamente all’accoglienza nel nostro territorio – ha detto il prefetto. – Il tutto dovrà essere gestito con il sistema Cas (quello utilizzato ad esempio anche per l’accoglienza di profughi di altri Paesi, ndr) e con quello Sai. Abbiamo tenuto questo incontro per poter rispondere, quando sarà il momento, alle istanze di cittadini ucraini, sia per richieste di ricongiungimento che possono arrivare da cittadini ucraini già residenti nel Senese che per le disponibilità alloggiative per altri arrivi. Sono certa che sapremo dare delle risposte importanti”.

C’è anche la possibilità di andare a riconvertire gli alberghi sanitari, utilizzati per ospitare pazienti positivi al Covid che non necessitavano di un’ospedalizzazione, in strutture di accoglienza per profughi. “Al momento è impossibile dire quanti profughi potrebbero arrivare in questo territorio dall’Ucraina – le parole di Maria Forte. – Nel territorio senese risultano residenti 1.130 cittadini ucraini, certamente alcuni di questi richiederanno il ricongiungimento familiare per dei loro parenti. Altre persone potrebbero arrivare spontaneamente, altri ancora potrebbero farlo attraverso quelle che sono le quote stabilite sia a seguito degli accordi europei che con la ripartizione stabilita dal ministero degli Interni. La riconversione degli alberghi sanitari? So che esiste questa disponibilità ed è una grande opportunità. Ci sono amministrazioni comunali che hanno dichiarato una disponibilità interessante di posti, ma tutto questo deve avvenire attraverso i sistemi consolidati del Cas e del Sai”.

Gennaro Groppa