E’ di ieri la notizia che i senatori La Pietra (FdI) e Berardi (FI) hanno sottoscritto un disegno di legge concordato con il sindaco di Siena Luigi De Mossi in merito alle “Disposizioni realtive alle storiche Contrade di Siena e alle associazioni contradaiole”, che verrà adesso presentato al Senato. Con questo disegno di legge i Senatori La Pietra e Berardi chiedono che, come si legge dal testo: “Le Storiche Contrade di Siena e le società di contrada o associazioni di contradaioli alle quali si applicano la normativa di cui all’art. 1, comma 185 della legge 27.12.1976 n.226 sono ad ogni effetto di legge associazioni senza fine di lucro”. Questo perché come è scritto nel disegno di legge: “Le Storiche Contrade di Siena, quali soggetti giuridici di antico diritto, svolgono tradizionalmente finalità sociali di mutua assistenza, solidarietà, elevazione morale e culturale ed organizzano le attività istituzionali così come previsto dai loro Statuti e, sotto l’autorità del Comune di Siena, partecipano alle manifestazioni relative allo svolgimento dei Palii secondo gli usi e le secolari tradizioni che caratterizzano la comunità senese. Nello svolgimento di tali attività le prestazioni offerte dai singoli contradaioli, anche da quelli chiamati a ricoprire le cariche previste da ciascun Statuto o regolamento, sono assolutamente volontarie, gratuite e vengono svolte nell’antico e superiore interesse di ciascuna contrada e della comunità senese tutta”. Oggi la replica di Riccardo Nencini, segretario del Psi e membro della commissione Lavori Pubblici del Senato: “Leggo che proprio ieri un disegno di legge sulle contrade storiche di Siena, con lo stesso titolo e il medesimo dispositivo, è stato presentato dai senatori La Pietra e Berardi. Bene. Ne siamo felici. Il nostro obiettivo non era e non è sollevare semplicemente la questione. Nel caso avremmo presentato il disegno di legge dandone notizia alla stampa immediatamente” Così in una nota Riccardo Nencini, segretario del Psi e membro della commissione Lavori Pubblici del Senato, riferendosi al Disegno di legge “disposizioni concernenti le storiche contrade e le associazioni di contradaioli della città di Siena”- Nencini primo firmatario cui ha fatto seguito l’adesione della senatrice Tiziana Nisini – che è stato inviato alle contrade il 29 gennaio scorso per consentire loro di apportare proposte di modifica o suggerimenti in modo da farlo ‘nascere’ con il coinvolgimento dei soggetti interessati. Nencini aggiunge: “L’obiettivo, invece, è portare a conclusione l’iter della proposta per offrire un servizio alla città. Per questo sono state coinvolte le contrade – sottolinea Nencini – e l’iniziativa politica risponde a un criterio bipartisan. Vogliamo sperare che i senatori firmatari del secondo disegno di legge, identico al nostro, siano disponibili a confluire su un unico testo. Siena ne trarrebbe un indubbio vantaggio. Se poi preferissero marciare da soli, buon cammino”- ha concluso.
Ben vengano disposizioni legislative a tutela delle nostre Contrade anche per evitare di lasciare troppo campo ai nemici di sempre.
Un decennio fa, dopo incontri/scontri con la Finanza, uscì una legge che, assieme ad altre entità nazionali, liberava le nostre storiche istituzioni da alcuni obblighi fiscali. Con il peso di presentare annualmente la richiesta al Governo e Parlamento tesa a rifinanziare la suddetta legge: iter un po’ macchinoso ma il ”il gioco vale la candela” . Per cui ci si domanda perché si senta il bisogno di tentare di farne un’altra, che più o meno, abbia gli stessi contenuti.
Senza dibattito preventivo sul tema – almeno pubblico – siamo venuti a conoscescenza che, addirittura, ci sono DUE disegni di legge sulla defiscalizzazione degli introiti di Contrade e Società: questo interesse ci lusinga ma ci preoccupa.
Siamo lusingati perché stavolta si parla in positivo di noi, dopo tanti feroci attacchi a piene mani diffusi anche da movimenti politici. Soddisfatti perché se (e sottolineo SE) il disegno andrà in porto avremo una legge a noi esclusivamente dedicata che in qualche modo riconosce le nostre peculiarità rispetto ad altre storiche associazioni, dando così un messaggio non solo di carattere economico/fiscale a chi ha buone orecchie. Ma ci preoccupa essere merce di scontro (più che di confronto) tra diverse “etnie” politiche. Per cui suggeriamo di unificare le due proposte ottenendo così un doppio scopo: togliere la voglia – se in giro ce ne fosse – di mettere al petto medaglie a questo o quel personaggio e rendere più veloce e facile l’iter legislativo che ad oggi non appare così scorrevole. Anche perché ai senesi, quelli veri, quando si parla di questi argomenti interessa solo il risultato.
Senio Sensi