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Il Santa Maria della Scala che verrà: al complesso mostre internazionali. E per le risorse si cerca il Ministero della cultura

Quattro assi in mano per raggiungere “Una nuova Scala di grandezza”: il rilancio del Santa Maria della Scala passa da queste linee direttrici, che sono state indicate stamani dal presidente della Fondazione ,che gestisce l’antico ospedale, Cristiano Leone e dal direttore Chiara Valdambrini.

Le idee progettuali per i prossimi anni ci sono e sono ambiziose, almeno nella parte delle mostre. Per ogni anno saranno due le esposizioni che faranno da ossatura alle iniziative del complesso.

Per il triennio 2024-2026 il Santa Maria sta lavorando già su progetti di calibro internazionale, con un’artista di fama mondiale che sarà protagonista del nuovo festival performativo Xenos. In cantiere una mostra che intende avere levatura globale e che vuole celebrare Santa Caterina.

Già dal 19 giugno sarà centrale l’arte urbana nella Corticella e nella strada interna. Nel 2025 è in programma il grande evento sulle collezioni di Cesare Brandi e del Monte dei Paschi

Importante anche il nuovo Masterplan, che intende dare un nuovo volto alla struttura per renderla più accessibile. Ci lavorano quattro archistar internazionali ed altrettanti studi di architettura. Sarà una giuria di livello mondiale che sceglierà la migliore opzione per il museo.

Tanto sarà fatto anche sulla comunicazione, con un sito aggiornato. I buoni propositi dunque ci sono ma ci si chiede se saranno sufficienti i 350mila euro che arrivano da palazzo pubblico.

Prima di portare in fondo tanti obiettivi si dovrà ampliare la platea dei soci, per avere più risorse. Trattative sono in corso con il Ministero della Cultura e con Regione Toscana.

“Credo che questo sia un passaggio fondamentale”, ammette il presidente della Fondazione Santa Maria della Scala Cristiano Leone . “Inviteremo anche altri enti istituzionali cittadini”.

Un altro contributo potrebbe arrivare con campagne di adesione da parte di soggetti privati attraverso partnership. “Il museo comunque ha già partecipato ad una decina di bandi per ottenere ulteriori fondi”, rivela la direttrice Chiara Valdambrini

Il Santa Maria infine cerca personale: due sono le nuove posizioni che si sono aperte.

marco crimi

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