E’ stata inaugurata martedì 22 dicembre la diga realizzata sul torrente Montelunghino che metterà in sicurezza idraulica la zona del Mar Nero e della vecchia Fornace. I lavori si sono svolti in due fasi: a valle del torrente dove sono stati innalzati gli argini sia nella parte destra sia nella parte sinistra e a monte (al di sopra della linea ferroviaria Firenze-Roma) dove è stata realizzata l’opera più visibile, ovvero una cassa di laminazione. L’intervento ha avuto un costo complessivo di 450mila euro finanziati in parte dalla Fondazione Monte dei Paschi di Siena e in parte con risorse del bilancio comunale.
“Questo lavoro – dichiara il sindaco di Chiusi, Juri Bettollini – non sarà appariscente e di sicuro non è visibile alla maggior parte dei cittadini, ma rappresenta uno dei lavori più importanti nella storia della nostra città. Da oggi, infatti, gli abitanti di Chiusi scalo e in particolare del quartiere del Mar Nero e della Fornace possono dormire tranquilli perché protetti da un’opera pensata e realizzata proprio per scongiurare quei fenomeni di allagamento che, statisticamente, è stato provato accadono nel nostro territorio. Oltretutto la realizzazione di quest’opera idraulica e l’eliminazione, dunque, del rischio idraulico rappresenta anche il primo passo verso un progetto concreto di recupero dell’area della vecchia Fornace e dell’area ex della Ciana al Mar Nero e a questo proposito novità importanti ci saranno proprio nel prossimo consiglio comunale. La chiusura di questi lavori prima della fine del mandato era una promessa fatta in campagna elettorale cinque anni fa e siamo veramente soddisfatti di aver mantenuto la parola perché significa aver messo un tassello importante per la sicurezza idraulica e la qualità della vita dei nostri cittadini”.
“Questo intervento ci permette di raggiungere l’obiettivo importante della messa in sicurezza idraulica di Chiusi scalo – aggiunge il primo cittadino Bettollini. – Abbiamo scongiurato i pericoli di allagamento di queste zone. L’opera toglie anche l’ultimo ostacolo alla proprietà della Fornace, che potrà ora presentare il piano per la sua ristrutturazione. Per Chiusi è quasi un miraggio parlare di queste cose perché la struttura è abbandonata da molti anni. In questo modo si va a togliere ogni possibile alibi alla proprietà, noi faremo da sprone affinché quell’intervento venga realizzato il prima possibile. Avevamo promesso questa opera e l’abbiamo realizzata ed inaugurata. Abbiamo mantenuto la parola”.
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