Un cittadino extracomunitario, titolare di impresa boschiva con sede in provincia di Arezzo, è stato denunciato dai carabinieri forestali di Rapolano Terme e del Nil di Siena per immigrazione clandestina ed impiego di lavoratori al nero con mansioni di tagliaboschi. A seguito di ulteriori accertamenti svolti congiuntamente all’Inps di Siena, venivano altresì elevate sanzioni amministrative e recuperi contributivi per un importo di oltre 100mila euro.
Proseguono dunque i controlli dei carabinieri forestali e del nucleo carabinieri ispettorato del lavoro di Siena nei cantieri boschivi della provincia, finalizzati a verificare non solo la corretta esecuzione degli interventi selvicolturali, a tutela del paesaggio e dell’ecosistema, ma anche a contrastare il fenomeno dell’impiego di maestranze forestali a nero, anche con riferimento alla sicurezza sui luoghi di lavoro.
E mentre i militari della stazione carabinieri forestali di Rapolano Terme e del NIL di Siena, a conclusione di indagini condotte a seguito di un controllo eseguito all’interno di un cantiere forestale sito in Comune di Castelnuovo Berardenga, effettuavano l’operazione, analoga situazione avveniva a pochi chilometri di distanza. Anche in un cantiere forestale nel comune di Montalcino, infatti, i militari della stazione carabinieri forestale di Montalcino e del NIL di Siena hanno accertato la presenza di operai forestali non in regola con gli obblighi relativi al pagamento dei contributi previdenziali e assistenziali, provvedendo ad emettere provvedimento di sospensione dell’attività imprenditoriale e ad elevare sanzioni amministrative dell’importo pari ad euro 6.600. Sono state, inoltre, contestate ulteriori sanzioni amministrative in violazione della normativa forestale per un importo complessivo di circa euro 3.000.
L’attività di controllo dei Carabinieri Forestali e del NIL di Siena proseguirà anche nei prossimi mesi, in linea con le disposizioni nazionali del Comando Generale dell’Arma, al fine di verificare la corretta esecuzione dei tagli boschivi e la legalità della posizione lavorativa delle maestranze forestali, con particolare riferimento alle zone a maggior pregio naturalistico, come le aree protette provinciali, i siti Natura 2000 (SIC/ZPS), i territori sottoposti a vincolo paesaggistico e le aree appartenenti al demanio idrico.