Il sindaco di Siena Bruno Valentini parla dei problemi del quartiere di Isola d’Arbia, in vista del primo appuntamento di “Giunte fuori dal Comune”
Oggi pomeriggio il Centro di Quartiere di Isola d’Arbia, in via della Mercanzia 46, ospiterò il primo appuntamento con “Giunte fuori dal Comune”. La prima parte della seduta di Giunta comunale, che ha necessariamente carattere riservato, è dedicata all’ordine del giorno ed alle delibere, mentre dalle 19 in poi avrà carattere pubblico e potranno partecipare tutti i cittadini interessati.
Il sindaco di Siena Bruno Valentini spiega i motivi alla base di questo tour della Giunta comunale nei quartieri senesi.
Sindaco, perché è nata l’iniziativa “Giunte fuori dal Comune”?
«Cerchiamo di portare la nostra capacità di riflessione e d’intervento direttamente nel territorio, per ridurre la distanza dal Palazzo. Una città come Siena non può identificarsi solamente con il Centro storico».
Perché il primo appuntamento sarà a Isola d’Arbia?
«Perché è la frazione più lontana. E’ quella per la quale abbiamo più bisogno di lavorare affinché i suoi abitanti si sentano cittadini al pari degli altri. Più i quartieri sono distanti, più vorremmo tenerli vicini».
Quali sono i problemi specifici di Isola d’Arbia?
«Quando arrivai a Isola d’Arbia dopo l’insediamento, mi chiesero tre cose essenzialmente: una era l’apertura della bretella stradale con il Renaccio, la seconda era la creazione di un centro di quartiere per i giovani e la terza era la costruzione di un percorso pedonale tra Isola d’Arbia e Ponte a Tressa. Questi tre punti sono o già realizzati o in corso di realizzazione. Per il resto, stiamo cercando favorire la socialità di quartiere e di sistemare marciapiedi, strade e giardini».
Qual è, invece, la situazione della torre ex IDIT?
«Su questo argomento c’è un dibattito che dura da tempo. C’è chi propone la demolizione della torre e chi ne propone il recupero. Nel corso degli anni, per quanto siano venute fuori molte idee, è stato difficile trovare una destinazione d’uso che fosse compatibile con i costi di ristrutturazione e di gestione. La pianificazione urbanistica aperta è l’occasione per definire il futuro della torre, quindi siamo disponibili ad accogliere progetti. Di proposte concrete, nel tempo, ne sono state accennate tante, ma nessuna è arrivata in porto».
Emilio Mariotti