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Ispezioni ministeriali e polemica dei docenti, Frati: “Il Piccolomini non è politicizzato. E non c’è un clima di ingerenza”

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L’assicurazione che i docenti “lavorano nell’istituto senza alcun tipo di connotazione ideologica”, insieme alla precisazione di “non condividere” i toni della lettera inviata da alcuni insegnanti.

Così si è espresso Federico Frati, dirigente scolastico dell’Istituto Piccolomini, che ha invitato a “non esasperare gli animi” e a “evitare conflittualità” sul caso della missiva firmata da una cinquantina di docenti dei suoi plessi. Gli insegnanti avevano preso posizione in merito alle ispezioni ministeriali disposte in alcune scuole italiane che avevano partecipato a un webinar con Francesca Albanese, relatrice speciale delle Nazioni Unite per i Territori palestinesi occupati.

Nella lettera, i docenti parlavano di un clima che suscita una “crescente preoccupazione sullo stato della libertà di insegnamento”, sottolineando come “questo episodio non sia un fatto isolato”, ma parte di una sequenza di interventi percepiti come delegittimanti e potenzialmente intimidatori nei confronti della scuola.

 

 

A intervenire, commentando un nostro articolo, è stato Rossano Sasso, deputato della Lega e capogruppo del Carroccio in Commissione Cultura e Istruzione alla Camera. “La missione educativa – aveva scritto- è svilita dalla propaganda politica di docenti ideologizzati. Non è libertà d’insegnamento, non è autonomia scolastica. È libertà di indottrinamento”.

Il Piccolomini “non è una scuola politicizzata”, ha ribadito Frati, che ha aggiunto: “I docenti aiutano gli studenti a sviluppare uno spirito critico sulla realtà, ma tengono distinto il ruolo di educatore da quello di privato cittadino”. Il dirigente scolastico ha spiegato inoltre di “non sentire la mancanza di autonomia scolastica” e di non “avvertire un clima di ingerenza nella libertà di insegnamento”.

Quanto alla lettera, Frati ha sottolineato di “averla visionata ieri sera” e precisato che i professori “hanno deciso di manifestare la propria libertà di pensiero”, chiarendo però che “l’iniziativa non è riconducibile all’istituto”.

MC