“Itinerari di carta. Atlanti, mappe, diari dal XVI al XVIII secolo”. È questo il titolo dell’evento organizzato dall’archivio di stato di Firenze in occasione delle giornate europee del patrimonio 2024, dedicate al tema “Patrimonio in cammino”. Parte della documentazione esposta è già stata presentata nel 2018, nella mostra “Il Granducato proiettato in Europa. Viaggi, commerci, scambi – XVII-XVIII secolo”, che illustrò gli scambi e i rapporti personali e privati intessuti tra la Toscana Granducale e i maggiori paesi europei. Oggi il percorso riprende da dove si interruppe sei anni fa, affiancando ad alcune delle carte già esposte una piccola scelta di nuovi documenti, esemplificativi in particolare dei rapporti commerciali e culturali tra il Cinquecento ed il Settecento. Per il Cinquecento saranno esposte tre mappe nautiche, in cui è presente l’indicazione delle distanze e dei porti. Per il Seicento, si espone l’Arcano del mare di Robert Dudley, pubblicato per la prima volta a Firenze nel 1646 (2a ed., 1661), con strumenti utili alla navigazione e ai viaggi in genere. Per il Settecento si propone un Atlante pubblicato nel 1802, con indicazioni raccolte da Giuseppe Roux e Jacques-Nicolas Bellin tra il 1764 e il 1772. A lavorare per la realizzazione della mostra è stata una senese, Paola d’Orsi, oggi direttore dell’Archivio di Stato di Firenze.
Inoltre, sarà esposta per la prima volta al pubblico una mappa del Giappone risalente alla prima visita diplomatica di dignitari giapponesi nelle corti europee, l’ambasceria Tenshṑ, avvenuta tra il 1582 ed il 1590. Inedita anche l’esposizione in mostra di una misteriosa mappa a stampa della città di Pechino, di recente ritrovamento all’interno delle scatole degli Scarti del fondo diplomatico dell’archivio di stato di Firenze, e tuttora oggetto di studi di approfondimento. La mappa, realizzata con inchiostro su carta foderata in tela, presentava ondulazioni e lacune oltre ad un parziale distacco del supporto cartaceo dalla foderatura ed è stata sottoposta, presso il laboratorio dell’istituto, ad un importante restauro che ha consentito il recupero della planarità, la sutura di lacerazioni e strappi e la riadesione alla tela di foderatura.
Gli scambi con il Vicino e Medio Oriente sono testimoniati dal cosiddetto diploma del Gran Turco, un firmano del sultano Mehmed IV grazie al quale i vascelli naviganti con patente del Granduca di Toscana ottenevano, nel 1668, l’autorizzazione alla navigazione nelle acque dell’Impero Ottomano. Preziosissime testimonianze delle relazioni commerciali intrattenute tra Firenze e l’Egitto sono invece i celebri Diplomi Arabi, otto rotoli cartacei in arabo contenenti lettere ed editti finalizzati a consentire ai mercanti fiorentini, tra il 1422 ed il 1509, di dar vita a stabili relazioni commerciali con l’Egitto – tanto proficue da rendere il fiorino d’oro valuta accettabile nel sultanato. Numerosi ed interessanti i diari e le relazioni di viaggio, spesso corredati di disegni descrittivi di ciò che di mirabile il viaggiatore incontrava nelle terre remote.
“Viaggiare come antico e moderno strumento di cittadinanza – ha commentato Paola d’Orsi, direttore dell’Archivio di Stato di Firenze -. Il presupposto su cui si basa qualsiasi viaggio, oggi come nell’antico regime, consiste nel conoscere distanze, geografia del territorio e posizione dei centri abitati, in modo da poter programmare tutti gli aspetti logistici prima della partenza”. “Per questo, il racconto di ogni viaggio – aggiunge il direttore – non può che muovere dal corredo di risorse cartografiche, guide, esperienze trasferite da altri viaggiatori: come quelle, magnifiche, esposte in questa mostra. L’archivio di stato di Firenze propone qui una riflessione sul valore del viaggio come scambio, e sul viaggiatore come “cittadino altrove”, che attraverso “itinerari di carta” arriva a comprendere i territori, non limitandosi a consumarli come mete di turismo di massa ma invece attivando modelli di relazioni complesse. La mostra rientra in una più ampia strategia di fruizione ampliata dell’archivio di stato: colmare la distanza esistente fra i cittadini e i sistemi di documenti è un preciso obiettivo che attraverso strumenti di mediazione e accessibilità, come quelli che questa mostra offre, affronta la sfida di attrarre nuovi pubblici per un accesso pieno e consapevole al patrimonio culturale”.
La mostra sarà anche l’occasione per lanciare un nuovo progetto Art bonus che questa volta riguarderà il restauro di alcuni cabrei che necessitano di un intervento conservativo. Il cabreo è una tipologia documentaria strettamente attinente al fulcro dell’esposizione, testimonianza della formazione del paesaggio urbano e agrario del XVIII secolo, grazie alle sue dettagliate e originali rappresentazioni cartografiche acquerellate di corredo alla descrizione dei beni. In questo caso abbiamo scelto alcuni cabrei appartenenti a un importante ordine religioso, quello dei Cavalieri di Malta. La mostra “Itinerari di carta – atlanti, mappe, diari XVI-XVIII sec.” rimarrà aperta tutti i giorni dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 17 fino al 31 ottobre. Sabato 28 settembre, domenica 29 settembre e domenica 13 ottobre apertura straordinaria 9,30-13. Ogni giovedì alle ore 16 sono previste visite guidate alla mostra, gratuite e a cura del personale dell’Archivio, su appuntamento inviando una mail a asfi@cultura.gov.it.