Una serata unica nel suo genere dedicata agli “Argentini d’oltremare” nel salone dei concerti di palazzo Chigi Saracini sarà la chiusura del ciclo di appuntamenti “Tradire – Le radici nella musica 2024”. Giovedì prossimo, 7 marzo, alle 21 si chiuderà così un percorso con una conversazione con musica dal vivo condotta da Stefano Jacoviello e due musicisti straordinari: Javier Girotto, sassofonista argentino e residente in Italia, noto al grande pubblico per i suoi 10 dischi con la formazione Aires Tango e le collaborazioni con tutti i più grandi nomi del panorama jazz italiano ed europeo; Vince Abbracciante, fisarmonicista italiano, attivo fra Italia e latino America, commistione di culture che emerge prepotentemente nelle sonorità della sua musica.
Gli italiani, si dice, sono un popolo di santi, poeti e navigatori. Ma anche di emigranti, che hanno portato con sé pochi oggetti e molti ricordi da far tornare utili una volta approdati dall’altra parte dell’Atlantico. Laggiù le loro fisarmoniche, insieme ai fiati da banda e alle voci per cantare arie e romanze, hanno incontrato gli strumenti e le musiche e di altri migranti europei, insieme ai ritmi degli schiavi africani che avevano già da prima incrociato il loro senso del tempo con quello degli indios e dei preti che gli avevano insegnato a pregare cantando. Così, sulle rive del Mar della Plata è nato qualcosa di nuovo, che ha ripreso fin da subito a viaggiare, verso gli Stati Uniti e l’Europa, passando per le scene dei film, riempiendo le sale da ballo e da concerto, fermandosi a volte anche sul pavimento delle più umili balere. Quelle musiche hanno viaggiato avanti e indietro per l’Atlantico per tutto un secolo e, durante il percorso, sono cresciute fra i loro suoni passioni sempre più vivide e profonde, che oggi fanno capolino ogni volta che sentiamo scandire il passo del tango.
Al tramonto del Novecento, quelle musiche argentine sono infine tornate nella patria di chi aveva contribuito a farle nascere, conquistando chi in quegli accenti riusciva a percepire qualcosa di visceralmente familiare. Sulle orme di Piazzolla, ma anche nell’ombra di Troilo, Pugliese, D’Arienzo, sulle rime delle nenie liguri e piemontesi, sicule e campane, toscane e pugliesi, a confronto con il sentire della contemporaneità, musicisti argentini d’oltremare hanno incontrato italiani che riproponevano l’eredità delle tradizioni e il legame con la terra da cui provenivano. Javier Girotto, originario di Cordoba, prodigioso melodista, lirico narratore di paesaggi emotivi con il suo sax soprano, ha incrociato il percorso dell’ostunese Vince Abbracciante, compositore e improvvisatore che rappresenta oggi per la fisarmonica italiana quello che Richard Galliano è per la Francia. Le memorie d’Argentina, trasfigurate nei linguaggi del jazz moderno, hanno riaffondato le loro radici nella terra rossa pugliese su cui resistono ancora ombrosi gli ulivi millenari.
Abbracciante e Girotto nel 2021 hanno pubblicato “Santuario”, un album che raccoglie undici loro composizioni originali e un brano di Luis Bacalov, altro grande argentino d’oltremare. Come di consueto, a partire dalle 20:30 l’appuntamento musicale sarà preceduto da una degustazione di vino abbinato alle musiche della serata, a cura di Mansalto. Per info: www.chigiana.org. Ingresso gratuito, prenotazione obbligatoria a biglietteria@chigiana.org.
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