Le frodi agroalimentari sono un problema che affligge il comparto alimentare e vinicolo con gravi danni all’immagine e all’economia italiana, mettendo a rischio la salute dei consumatori.
È questo l’allarme lanciato EUIPO (l’Ufficio dell’Unione Europea per la proprietà intellettuale), in occasione della Giornata mondiale contro la contraffazione dei prodotti alimentari e delle bevande, il 12 giugno.
Nell’occasione Euipo ha promosso una campagna contro il consumo di alimenti e bevande taroccate. Nel 2024, le autorità Europol-Interpol OPSON hanno sequestrato prodotti alimentari contraffatti per un valore di 91 milioni di euro in un’unica operazione a livello europeo. Tra i prodotti più imitati ci sono vini e le bevande alcoliche nei quali sono state rinvenute sostanze pericolose quali metanolo, mercurio e pesticidi tossici. Questo non solo danneggia le economie europee e il patrimonio culinario dell’Unione, ma costituisce anche un grave rischio per la salute dei consumatori. I sistemi utilizzati dai criminali sono sempre più sofisticati, specie per il vino e le bevande alcoliche, per i quali vengono riprodotte etichette false e spesso vengono riutilizzate le bottiglie originali, rendendo difficile riconoscere il falso dall’originale sia per i consumatori che per le autorità.
Ad incentivare la circolazione di siffatti prodotti è l’accesso al mercato elettronico. Secondo i dati dell’EUIPO, il settore dei vini e delle bevande alcoliche è stato uno dei più colpiti nel periodo 2013-2017. Si stima che in totale, 2 289 milioni di euro sono andati persi in vendite e quasi 5 700 posti di lavoro sono stati distrutti ogni anno nell’UE a causa della contraffazione.
Solo nel Belpaese, ogni anno si registrano perdite pari a 302 milioni di euro e oltre 648 posti di lavoro. Altri prodotti fortemente colpiti dalle imitazioni sono l’olio d’oliva, la birra, la carne, il formaggio e i prodotti lattiero-caseari. Come possiamo tutelarci? Innanzitutto è preferibile acquistare da rivenditori e canali di distribuzione ufficiali, o dai siti web ufficiali dei marchi. Occorre poi verificare l’etichettatura del prodotto, la sua origine, i loghi di certificazione, magari confrontandone l’autenticità con le etichette ufficiali dell’indicazione geografica dell’UE (IG), come DOP, IGP e STG. Infine esaminare attentamente la confezione e il prodotto stesso, a volte ci sono difetti di finitura o errori ortografici. L’utilizzo di strumenti di autenticazione, come codici QR e ologrammi, può ulteriormente aiutare a verificare l’autenticità di un prodotto.
Inoltre l’EUIPO ha pubblicato una guida per i produttori e per gli imprenditori per le tecnologie anticontraffazione e antipirateria che possono aiutare a proteggere i propri marchi: https://www.euipo.europa.eu/en/news/protect-your-business-with-euipo-s-anti-counterfeiting-and-anti-piracy-technology-guide
Stefania Tacconi
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