La nuova cultura con l’offerta di città e territorio insieme: nasce la ‘card’ integrata per i musei delle Terre di Siena
La cultura guarda al futuro.
Entrare al museo, prendere un autobus o acquistare un voucher per una degustazione, magari a prezzo agevolato e saltando la fila: presto potrebbe essere (finalmente) possibile. In tutte le Terre di Siena. Nasce, infatti, un progetto integrato di ‘card’ che, nelle intenzioni, dovrebbe dare accesso – a residenti e turisti – ai servizi museali, ai trasporti e all’offerta culturale dell’intero territorio provinciale. Il progetto prende vita grazie alla collaborazione di istituzioni, stakeholders ed enti locali, con la Fondazione Musei Senesi a fare da capofila e la consulenza strategica di un vero e proprio colosso della progettazione e gestione delle politiche e dell’economia della cultura, come la torinese Fondazione Fitzcarraldo.
Certo, ci sono ancora dettagli tecnici e passaggi istituzionali da definire ma, a quanto sembra, la condivisione strategica del progetto esiste già. Il progetto che vorrebbe essere un contenitore pronto ad accogliere praticamente tutti gli operatori del territorio, in primis la FMS con i suoi 45 musei diffusi tra la città e l’intera provincia; sostanziale il valore aggiunto che rappresenterebbero il complesso dell’Opera Metropolitana del Duomo, il Comune con il Santa Maria della Scala, la Pinacoteca con gli altri musei statali.
Qualche anno fa una collaborazione del genere sarebbe stata quasi inimmaginabile ma oggi – di fronte alla necessità di ripensare le strategie di sviluppo in modo sinergico e con un orizzonte territoriale ampliato – l’idea sembra davvero vicina a diventare realtà. Grazie anche all’impegno della Regione Toscana che sta accompagnando questo percorso unico: quello delle Terre di Siena, infatti, sarebbe il primo progetto di città e provincia, giacché le formule di bigliettazione integrata che esistono si limitano, oggi, a pochi spazi, come accade con l’esempio fiorentino che è ridotto al sistema museale urbano.
Qui, invece, c’è un intero territorio che si muove insieme, per la prima volta, e lo fa con la volontà, dichiarata, di modificare la fruizione del patrimonio culturale: stimolare un turismo più lento e più colto, allungare la permanenza dei visitatori, attirarli (grazie alla bigliettazione integrata e scontata) verso luoghi diversi, più lontani, da scoprire proprio perché al di fuori dei normali circuiti del turismo mordi e fuggi. «La card rappresenta un’opportunità – osserva Francesco Landi, sindaco di Sarteano e vice presidente di Fondazione Musei Senesi – in primis proprio per le aree relativamente interessate da flussi turistici di rilievo che possono certo beneficiare di un effetto rebound rispetto ai maggiori attrattori, mettendo in luce le eccellenze che comunque rappresentano». E che in un territorio come quello senese certo non mancano. Anzi.
«Le Terre di Siena – spiega, infatti, Fabrizio Nepi, presidente della Provincia – hanno potenzialità trasversali e ricche, dalle eccellenze dell’enogastronomia alla meraviglia delle città d’arte fino alle grandi manifestazioni sportive come le Strade Bianche o l’Eroica e i diversi siti Unesco: possono offrire molto più di tanti altri territori e danno la possibilità di rimanere per un tempo più lungo, poiché il valore sta, sì, nel capoluogo ma anche nei luoghi circostanti».
Ecco perché questo potrebbe diventare un modello per le altre province o, addirittura, il primo tassello di un vero e proprio circuito regionale da realizzare in futuro, come è successo con Torino e il Piemonte. La sinergia tra amministrazioni è in questo caso, per dirla con le parole di Nepi, «un passaggio epocale nella cognizione della programmazione di un territorio». E non è un caso che sia stata proprio la Fondazione Musei Senesi (che beneficia di una rinnovata collaborazione con la Fondazione Monte dei Paschi e con vernice Progetti Culturali) a proporsi come capofila e ‘facilitatore’ di un progetto che in realtà è da concepirsi come espressione delle principali istituzioni culturali della città e del territorio: un progetto che insiste sul potenziale della rete museale – una delle prime in Italia e, tutt’oggi, anche una delle più complesse ed estese a livello nazionale e internazionale – ma anche sul valore aggiunto del paesaggio che rappresenta, a sua volta, un museo a cielo aperto anche nel tragitto da un luogo all’altro.
«L’auspicio – spiega il direttore scientifico di FMS, Elisa Bruttini – è che, accanto alla card per i visitatori possa essere realizzata anche una versione, annuale, per i residenti della provincia che vada ulteriormente a ricucire il rapporto tra città e ‘campagna’, per dirla con Ambrogio Lorenzetti e il Buongoverno, e che inneschi pratiche di cittadinanza attiva e di confronto interculturale».
Oggi la situazione dei musei – oltre 45 su circa 4mila metri quadrati – è oggettivamente complessa; la loro apertura e manutenzione è a carico dei comuni e degli enti e a loro, come agli operatori museali e ai responsabili scientifici, è richiesto un impegno quotidiano e concreto. «Fondazione Musei Senesi – aggiunge Bruttini – deve, per missione, supportare le attività di valorizzazione e promuovere economie di scala e di scopo, ma in un quadro così ampio le nostre iniziative, spesso puntuali e di piccolo calibro, appaiono dispersive e relativamente efficaci. La card vuole essere una nostra piccola promessa affinché i musei possano essere fruiti da un numero sempre maggiore di visitatori di fascia medio-alta e, al contempo, stimolati a un ulteriore e rinnovato impegno per un’offerta di qualità».
Gi. Mae.
(foto: Paolo Lazzeroni, Antonio Cinotti, Arianna Falchi)