Avrà pure superato i 125 anni di attività (fu fondato nel 1894), ma il Touring Club Italiano non vuole perdere il contatto con le forze più dinamiche del turismo nazionale, e nell’arco di pochi giorni ha annunciato una doppia alleanza – con Airbnb e con Facebook – che sarebbe sbagliato sottovalutare.
La base di lavoro sono i 252 borghi dell’entroterra che il Touring Club ha certificato con la Bandiera Arancione per la qualità dell’accoglienza turistica e la gestione sostenibile dell’ambiente. Un riconoscimento che, al pari di altre bandiere colorate presenti lungo la penisola (blu, lilla, verdi), ha spesso avuto un impatto molto modesto sui flussi dei visitatori. Anche perché sono veramente tanti, e forse troppi per poterci costruire una valida campagna di comunicazione.
Stavolta, invece, il Touring Club prova a cambiare il mazzo delle carte da gioco, con due progetti – e due appuntamenti – che provano a colpire il bersaglio grosso del turismo nazionale.
Il 10 giugno tutti coloro che hanno attività economiche nei 252 borghi con Bandiera Arancione potranno partecipare ad un webinar denominato “Facebook Tourism Open Day”, per avere una sessione di formazione su come essere presenti sui canali sociali, come creare una vetrina on line, come usare le nuove messaggerie con i clienti, che ormai non hanno più voglia di perdere tempo a guardare le e-mail.
Il 16 giugno, invece, è in programma il seminario con Airbnb: a proprietari di strutture ricettive, guide turistiche, cooperative di servizio, produttori locali, artigiani ed amministratori saranno presentate le opportunità commerciali e di visibilità della piattaforma, che non vuole più stare nei confini dei centri urbani e delle città d’arte.
Da un punto di vista politico, è evidente che questa doppia alleanza presenta soltanto vantaggi per tutti: il Touring Club dà un contenuto concreto alla assegnazione della bandiera, le amministrazioni comunali offrono un servizio alle aziende del loro territorio, gli operatori economici e professionali partecipano comunque ad un momento di formazione professionale, Facebook e Airbnb – spesso al centro di polemiche negative per la loro invadenza e le tasse che riescono ad eludere – vestono i panni dei “giganti” buoni. Tutto a posto, quindi.
Eccetto un mio piccolo dubbio, da tecnico del turismo: tutto questo lavoro riuscirà davvero a portare un numero significativo di turisti in più nei borghi che sventolano la Bandiera Arancione?
Roberto Guiggiani