Qatar Airways inaugura la nuova rotta Pisa – Doha e Siena cerca spazio come attrazione turistica. Giornalisti internazionali in visita a Siena.
La buona notizia è che collegarsi all’hub internazionale più moderno al mondo – l’Hamad International Airport di Doha – sarà ancora più facile dalla Toscana, con la nuova rotta Pisa-Doha della compagnia aerea Qatar Airways inaugurata martedì 2 agosto. In questa occasione, Toscana Promozione Turistica ha organizzato iniziative di accoglienza per i giornalisti internazionali, principalmente asiatici, nei luoghi più suggestivi della regione. Questo pomeriggio, il press tour farà tappa a Siena.
“Saremo sempre più integrati alla Toscana, adesso anche più collegati al resto del mondo – è stato il commento dell’assessore comunale al turismo, Sonia Pallai che in questo modo strizza l’occhio a un’occasione che potrebbe essere interessante, se ben sfruttata. L’assessorato al turismo ha programmato le visite al museo civico e nella sala dei costumi di palazzo pubblico. “Un’ulteriore tappa del percorso di collaborazione con la Regione e le sue agenzie dedite alla promozione turistica – ha aggiunto Pallai – . Ci fa piacere che la Regione veda la nostra città come uno dei suoi gioielli più belli e importanti da mostrare a un pubblico qualificato di giornalisti internazionali” (ci stupirebbe il contrario e anzi, finora ci ha stupito il contrario).
Allo stesso tempo – ha concluso Pallai – , riteniamo che la nuova rotta aerea Pisa-Doha, considerata la facilità di collegamento per l’aeroporto “Galilei” da Siena e l’ampio network di voli che partono da Doha, costituisca un’interessante opportunità anche per il nostro territorio, sia in una prospettiva di finalità commerciali e promozionali sia in termini di destinazioni di vacanza. Sempre più integrati alla Toscana, adesso anche più collegati al resto del mondo”. Grazie a questa importante novità nel pacchetto della Qatar Airways, tramite l’hub di Doha la Toscana sarà collegata all’ampio network della compagnia che raggiunge oltre 150 destinazioni business, come Cina, Singapore, Pakistan e Filippine, e leisure, quali Australia, Indonesia, Giappone, India, Thailandia, Vietnam e Malesia.
La buona notizia è dunque anche la volontà di mettere in linea la città collegandola al resto del mondo. Casca a pennello, per me che nemmeno tra giorni fa mi trovavo a Doha, la riflessione che avrei già voluto scrivere e che oggi, appresa la notizia, risulta un colpo dato da perfetto assist.
Trovarsi all’aeroporto di Doha è veramente un’esperienza, sia per le dimensioni dell’hub sia per la tecnologia e le installazioni artistiche che all’interno di una vera e propria città trovano posto, incastonate nella temperatura refrigerante e finta che ben si colloca nel contesto della capitale, sfarzoso miraggio che dal deserto del Qatar si affaccia sul golfo persico.
Un’opera d’arte, frutto del lavoro di grandi architetti e artisti, dove c’è spazio per far parlare anche territori lontani. Compresa l’Italia, al centro del polo della ristorazione dell’aeroporto con chef e pietanze che valorizzano i sapori del Bel Paese e che sono lontani dal più classico dei ‘camogli’ dei nostri Autogrill. Nonostante porti proprio la firma di Autogrill (l’ho scoperto dallo scontrino) l’angolo dei sapori di casa nostra nel cuore di quel deserto lontano.
In quella oasi di sfarzo dove le donne completamente coperte dal velo nero assaporano fondue belga di fragole e cioccolato mostrando borse e scarpe di gran lusso, saltano all’occhio le pubblicità delle destinazioni del mondo che si possono raggiungere. Oriente e Occidente si incontrano dentro immagini, suoni, storie che si raccontano ognuno nella propria cultura, nei propri luoghi, nelle persone. Nell’ostentazione barocca dell’India, nell’esotismo e nei colori dell’Indonesia e di Bali, nel tecnologico Giappone, nei pacifici panda icone della Cina, nel lusso degli Emirati Arabi e del Qatar o del Bahrein.
Pubblicità? Certo. Ma attraverso una comunicazione efficace, ben fatta.
E’ guardando tutto questo mondo in pochi minuti che mi sono trovata a pensare: ‘perché non l’Italia e perché non Siena, con la Toscana?’. La risposta forse arriverà con questo nuovo legame aereo tra il nostro territorio e l’Oriente che ci appare come un buono spunto ma, sottolineo ma, questa potrebbe essere la notizia meno bella: oltre agli slogan che lasciano il tempo che trovano saremo in grado di portare Siena ad affacciarsi degnamente sul mondo?
Perché le chiacchiere se le porta via il vento, di solito e i fatti, ad oggi, non lasciano ben sperare. La nostra città, in un contesto toscano più generale, potrebbe sì attrarre un buon turismo perché non ha certo nulla da invidiare ai tanti luoghi che abbiamo citato poche righe sopra. Abbiamo la fortuna di vivere dove il resto del mondo vorrebbe vivere ma è finito il tempo della rendita e, per dirla tutta, i risultati si ottengono se siamo capaci di investire con lungimiranza in buoni progetti. Non sono finanziamenti di poche migliaia di euro a rilanciare l’economia del territorio, quelli sono soldi buttati spesso per dare ossigeno a realtà in fase terminale. Ragionare ‘da bottegai’ (si cerchi di intendere il termine nel modo corretto) come è usanza in questa città, non porterà nulla. Gli investimenti sono necessari ed è necessario che ne parlino davvero soggetti competenti, che conoscono il significato del lavoro, che abbiano professionalità. Troppi mestieranti millantano capacità che si risolvono di solito in progetti da rifare (dopo averli finanziati) perché del tutto inefficaci. Questo dunque potrebbe essere un primo passo ma è tuttavia un partire di rincorsa, dal momento che parliamo di una città al di fuori di ogni collegamento (ed evito di ripercorrere in maniera penosa lo stato delle nostre strade e i collegamenti con il capoluogo, con l’autostrada e con il mare. Per non parlare dei treni. Roba da terzo mondo).
Il tour dei giornalisti internazionali fa tappa a Siena. Speriamo che riescano loro ad essere portatori di un messaggio positivo: questa città non si vive in tre ore. E per trasmettere questo, questo dovranno assimilare. Pensiamo a come diventare appetibili per le centinaia di migliaia di passeggeri che transitano ogni giorno da Doha e che possono sognare di investire lavoro, soldi o solo vacanze nel sogno senese.
Katiuscia Vaselli