La via Francigena: dove passava davvero?

Il cammino più usato dai pellegrini di oggi per percorrere la via Francigena, quello che tutti conosciamo non è certamente la vera strada fatta in passato da viandanti, pellegrini e commercianti. Probabilmente individuare la strada esatta è impossibile ma molti indizi ci possono aiutare a capire che Poggibonsi, al tempo Borgo Marturi e poi Poggiobonizzo era sicuramente un passaggio molto più utile e comodo rispetto a dover attraversare una zona collinare come ad esempio quella di San Gimignano.
Probabilmente il percorso si snodava lungo la valle dell’ Elsa nel lato sinistro del fiume.
Passando da San Genesio, Certaldo e Poggibonsi.

Una bellissima iniziativa è stata fatta nei giorni scorsi all’Accabì di Poggibonsi: era presente Renato Stopani, geostorico, presidente del Centro di Studi Chiantigiani Clante e del Centro Studi Romei con sede presso la Basilica di San Miniato al Monte (Firenze), Accademico ad honorem della Pontificia Insigne Accademia di Belle Arti e Lettere dei Virtuosi al Pantheon, oltre che membro del Comitato scientifico dell’Associazione Internazionale Cammini d’Europa. Nel 1981 l’Accademia Nazionale dei Lincei gli ha conferito il Premio Carmelo Colamonico per le discipline storico-geografiche. Nel 1993 ha fondato la rivista «De strata Francigena. Studi e ricerche sulle vie di pellegrinaggio del medioevo», che dirige.


Per tale evento sono stati presentati davanti a un numeroso pubblico i primi due numeri della sua collana di monografie “De Strata Francigena”. L’iniziativa è stata l’occasione per riportare l’attenzione sul ruolo centrale svolto dalla città di Poggibonsi sulla via Francigena ma a tutt’oggi esclusa da tale percorso.

Si passava da San Genesio, Certaldo e Poggibonsi, appunto. La fondazione da parte longobarda dell’abbazia regia di San Michele presso a poco a metà della vallata costituisce un importante indizio sull’esistenza dell’antico tracciato. Ancora più significativa sarà la scelta dell’ordine ospedaliero dei cavalieri di San Giovanni di Gerusalemme di ubicare la loro magione di santa croce in località Torri e oltre ad essa se ne conteranno in tutto 5 tra cui anche la magione si San Giovanni a Ponte per la strada che porta verso Staggia.
Il percorso della via Francigena nel tempo si spostò poi nel lato destro del fiume in territorio Fiorentino, contribuendo così alle fortune di Poggiobonizio, e la documentazione attestata che risale al 1191 ne è la prova, infatti viene riportata nel viaggio di ritorno dalla terra santa dal Re di Francia Filippo Augusto che aveva partecipato alla terza Crociata.

In conclusione, il Signor Stopani dice: “Cerchiamo di far capire alla gente e a chi è di dovere che il percorso “ministeriale” in cui fanno passare adesso la via Francigena non è quello vero” e tiene a precisare che questo lavoro di ricerca della verità potrebbe e dovrebbe essere ripetuto lungo tutto il tratto della via per far si che si possa dare un senso a questo cammino.

L’ associazione storica Poggibonsese é nata ufficialmente nel 1999 grazie ad un gruppo di professori e di amici appassionati di storia. L’associazione ha il compito di riscoprire e valorizzare la storia locale e non solo, attraverso mostre, pubblicazioni di libri (ad oggi circa 20), conferenze e visite guidate in luoghi di grande interesse.
Iacopo Becattelli, il presidente dell’associazione ci racconta che le loro iniziative cercano sempre di rispettare un filo conduttore, come ad esempio la collaborazione da 4 anni con l’ UNUCI con cui vengono creati vari eventi a cadenza annua sul ricordo della prima guerra mondiale.

Articolo e foto: Gabriele Ruffoli

Katiuscia Vaselli

Nata nel cuore di Siena, giornalista e contradaiola fervente. Ora Capo-redattorice di Siena News e Presidentessa di Dinamo Digitale.

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Katiuscia Vaselli

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