L’autunno di Fondazione musei senesi è un dialogo tra le meraviglie del passato ed i tesori del presente: ecco il progetto Vis-à-vis

L’autunno di Fondazione musei senesi è un dialogo costante tra le collezioni permanenti del territorio e i linguaggi contemporanei, nelle loro forme molteplici,  di sette giovani artisti di tutto il mondo.

Le collezioni della rete museale saranno messe a dialogo con le opere di ragazzi under-35 nell’ambito del progetto Vis-à-vis, che parte a Murlo il 6 settembre ,a che ha avuto già un suo prologo a giugno, quando l’artista ucraina Zhanna Kadyrova ha portato una sua opera al Museo d’arte sacra di Buonconvento.

“Palianytsia” è il progetto di Kadyrova, ospitato a Buonconvento e nelle sale di palazzo Chigi Zondadari. L’esposizione, che si può ammirare fino al 7 gennaio, porta la sensibilità del quotidiano vissuto nelle terre dell’artista, da due anni sotto attacco della Russia. Di fatto questo è stato il primo “faccia a faccia” di Fondazione musei senesi ed è stato molto apprezzato dalla comunità del comune della Val d’Arbia. “Kadyrova, fra i protagonisti della Biennale di Venezia, ha presentato un’opera in perfetto dialogo con la collezione”, osserva la coordinatrice di FMS Carolina Taddei.

Fitto nelle prossime settimane il calendario di appuntamenti. Si inizia appunto il 6 settembre con “Il luogo d’origine” di Erika Pellicci negli spazi dell’antiquarium Poggio Civitate.

La mostra, si spiega, è una “riflessione profonda sul legame con il territorio e sui valori che, ancora oggi, definiscono l’identità di Murlo e dei suoi abitanti” e “metterà in dialogo fotografie contemporanee e oggetti antichi, identificando la casa non solo come struttura fisica, ma come un luogo custode di memorie, misteri e identità”. Sarà presentata inoltre un’opera realizzata in dialogo con la collezione del Museo, la storia e la comunità di Murlo: “l’artista, infatti, sarà protagonista di una residenza sul territorio che è già iniziata. Durante questa sua esperienza con la comunità locale, Pellicci mirerà a collezionare, indagare, riprodurre e interpretare i segni lasciati dalle persone che hanno abitato questi luoghi fin dall’epoca degli Etruschi”, si spiega ancora.

Erika Pellicci parteciperà anche al festival Blu Etrusco con un progetto dal titolo “Impronte Blu”: una camminata alla riscoperta di Murlo attraverso la cianotipia, un’impronta da costruire in collaborazione con coloro che parteciperanno all’azione collettiva-workshop (sabato 7 settembre, 16.30 – partecipazione libera).

“Come abbiamo illustrato nelle nostre linee strategiche triennali – afferma Taddei – tra i nostri obiettivi c’è proprio quello di instaurare un dialogo tra le collezioni permanenti e il contemporaneo, inteso in tutte le sue forme e linguaggi. Il coinvolgimento degli artisti mira, dunque, a interpretare il patrimonio custodito nei musei con uno sguardo nuovo e attuale, rileggendo il passato per proiettarlo sul domani. Insomma, un dialogo, un corpo a corpo, un faccia a faccia: appunto, un “vis à vis””.

Diversi i musei coinvolti nel progetto: si va da Abbadia San Salvatore a Pienza fino a Castiglion d’Orcia. L’iniziativa – che ha ricevuto il contributo di Regione Toscana nell’ambito del bando “Toscana in Contemporanea” – sarà realizzato anche grazie alla collaborazione con Il Centro Pecci di Prato e la Fondazione Elpis promotrice di“Boccata d’Arte” (in corso a Serre di Rapolano); con gallerie e player privati che sono attivi nel contemporaneo in tutta la Toscana, come è già accaduto con la Fondazione Palazzo Chigi Zondadari, in occasione della personale di Kadyrova.

La tappa di Murlo è realizzata in collaborazione con il Comune, l’Antiquarium Poggio Civitate e la Galleria Vannucci di Pistoia.