Doveva essere il voto dell’unità, con l’intero consiglio comunale compatto nel sostenere la rinascita industriale di Siena. È diventato invece un confronto acceso, segnato dall’uscita dall’aula di Pd e liste civiche di opposizione, che hanno denunciato la “scelta di mescolare atti strategici e spese natalizie” nello stesso provvedimento.
Il consiglio comunale ha dunque approvato all’unanimità l’aggiornamento del Documento unico di programmazione 2025–2027, che contiene due capitoli principali: da un lato le modifiche al programma triennale degli acquisti di beni e servizi, dall’altro l’atto strategico per la reindustrializzazione dell’ex stabilimento Beko.
Proprio quest’ultimo punto rappresenta il cuore politico del provvedimento. L’amministrazione comunale, guidata dal sindaco Nicoletta Fabio, ha illustrato il percorso che porterà alla nascita della nuova società “Sviluppo Industriale Siena S.r.l.”, partecipata da Invitalia e Comune di Siena, quest’ultimo con una quota del 20% del capitale sociale e un investimento da un milione di euro. L’obiettivo è riqualificare e gestire l’area industriale di Viale Toselli, dove sorge il sito della Beko, e attrarre nuovi investimenti produttivi.
“Siena non intende rassegnarsi alla perdita di pezzi importanti del proprio apparato produttivo – ha dichiarato Fabio – ma reagisce e innova, mettendo in campo politiche attive e sinergie istituzionali forti per difendere il lavoro e creare nuovo sviluppo. Grazie alla collaborazione con il Governo e con Invitalia, passiamo finalmente dalle parole ai fatti”.
Il sindaco ha sottolineato come la nuova collaborazione “abbia già prodotto atti concreti”, ricordando che Invitalia, su indicazione del ministro Adolfo Urso, ha acquisito il sito industriale di Viale Toselli. “È un progetto che nasce da un lavoro di squadra tra istituzioni locali, Governo e lavoratori – ha aggiunto – e che vuole riportare a Siena una prospettiva di crescita e di occupazione stabile”.
Ma la seduta, che sulla carta doveva concludersi con un voto unanime, si è trasformata in un terreno di scontro. Le opposizioni hanno contestato il metodo, parlando di “buglione amministrativo” e chiedendo di votare separatamente la parte industriale da quella sulle manifestazioni operative, che in particolare prevedono l’organizzazione per il periodo natalizio.
“È un errore a monte – ha detto il consigliere del Pd Giulia Mazzarelli – mescolare argomenti che non hanno nulla a che fare tra loro. Si mortifica un tema esclusivo come quello della Beko, accostandolo a spese per Natale e Capodanno da oltre un milione di euro”.
Una posizione condivisa anche dal civico Adriano Tortorelli (“Progetto Siena”), che ha parlato della necessità di “approfondire i prossimi passi del progetto e capire chi metterà il motore nella nuova società”, mentre Luca Micheli (Pd) ha motivato l’uscita dall’aula spiegando che “un atto di portata storica meritava una votazione autonoma e limpida”.
Dalla maggioranza, invece, è arrivato un fronte compatto a difesa del provvedimento. Lorenza Bondi (FI–UDC) ha definito la nascita della società “un cambio di paradigma per Siena”, mentre Michele Cortonesi (Siena in tutti i sensi) ha parlato di “scelta coraggiosa che può portare benefici concreti alla città”.
Ancora più duro l’intervento di Bernardo Maggiorelli (FdI): “Sentire che offriamo panem et circenses per nascondere sotterfugi è folle. La difficoltà è vostra – ha detto riferendosi alle opposizioni – nel votare un documento nella sua interezza”.
Presenti in aula anche sindacalisti e rappresentanze dei lavoratori dell’azienda
Marco Crimi