C’è un lato a Siena che non è più così tanto nascosto, ormai abbiamo imparato a conoscerlo, ad ammirarlo. Parliamo del lato sociale, quello umanitario, gentile e dal cuore nobile, all’interno del quale si trovano diverse realtà come l’Associazione Le Bollicine. Un’Associazione che proprio in questi giorni ha spento 31 candeline, un segnale importante che sta a significare i grandi risultati e il grande lavoro fatto fino a questi anni.
“Come si riassumono questi 31 anni? Come un’evoluzione continua senza mai fermarsi – commenta Letizia Cambi, coordinatrice de Le Bollicine -. Siamo partiti come associazione sportiva, con poche decine di associati, con lo scopo di dare spazio alle persone affette da disabilità. Da allora abbiamo percorso tanta strada, fino a oggi in cui Le Bollicine sono una grande realtà con lo scopo di dare una seconda occasione alle persone più svantaggiate. Con 31 anni di esperienza sulle spalle, oggi siamo un’Associazione che conta oltre 216 soci, 62 persone disabili e oltre 50 volontari”.
Il terzo settore è diventato un ambiente indispensabile per la tenuta sociale delle città, per l’aggregazione e il recupero delle persone. Lo abbiamo scoperto soprattutto durante la pandemia, un periodo in cui le associazioni e le cooperative hanno giocato un ruolo fondamentale per aiutare il prossimo.
“Il nostro lavoro è incrementato soprattutto nell’ultimo periodo – continua la coordinatrice – come Associazione abbiamo cercato di collaborare con le istituzioni, le reti territoriali e le associazioni culturali per creare attività e progetti nei confronti delle persone affette da disabilità. Durante l’emergenza sanitaria abbiamo aderito al bando proposto dalla Fondazione Mps, “Riesco”, oltre a questa abbiamo creato lo “Spazio Dirsi – disabilità e rete a Siena” insieme ad altre 11 associazioni del territorio”.
Tra i progetti portati avanti dalle realtà del terzo settore si trova anche il cosiddetto “Dopo di noi”, iniziative che hanno lo scopo di inserire queste persone nella società soprattutto quando non avranno più i loro punti di riferimento.
“Gli obiettivi dell’Associazione Le Bollicine sono due – spiega Cambi – il primo è quello di ampliare la sede di San Rocco, ovvero il maneggio e i terreni adiacenti al circolo di Ampugnano. Due punti importanti per la nostra realtà dove svolgiamo attività di riabilitazione equestre e lavoro agricolo, per creare inserimenti lavorativi. Il secondo obiettivo è quello di portare avanti i progetti di ‘cohousing’ per i disabili. Con la Regione Toscana siamo rientrati in un progetto sperimentale: grazie agli spazi di Casa Clementina abbiamo radunato 5 persone affette da disabilità all’interno di un appartamento. Il progetto avrà una durata di 6 mesi e avrà lo scopo di far convivere queste persone dandosi aiuto reciproco, una grande opportunità per il Dopo di noi”.
“Sarà indispensabile – conclude – ottenere finanziamenti per portare avanti iniziative di questo genere. Per il momento disponiamo di due strutture, Casa Clementina e Casa Fragola, grazie al supporto dell’Asp, adesso dobbiamo continuare a investire. Una cosa è certa, l’Associazione Le Bollicine non si fermerà, continuando a lavorare mettendoci la stessa passione con la quale abbiamo iniziato il nostro percorso 31 anni fa”.
Niccolò Bacarelli
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