Le storie di Natale – Iddi, dalla Tanzania a Siena per una nuova vita

Poche cose al mondo sono meravigliose come lo stupore e l’emozione di un bambino che vede la neve per la prima volta. Un bambino di sei anni che non l’aveva mai vista prima, della quale non aveva mai sentito parlare, le cui manine non avevano mai conosciuto il freddo dei candidi cristalli che cadono dal cielo. Iddi Haruna non aveva mai visto la neve, ed è proprio questo strano e magico incontro uno dei primi ricordi che ha del suo arrivo nel nostro paese, del lungo viaggio che ha affrontato per cercare una cura alla grave malformazione linfatica del volto dalla quale era affetto. “Sono nato in un villaggio nel distretto di Kondoa, in Tanzania. – racconta Iddi – Ho girato insieme a mio padre tutti gli ospedali del mio paese per trovare qualcuno che mi potesse operare, ma è tramite al gruppo Rafiki che sono riuscito a venire a Siena per iniziare le cure.” Il gruppo Rafiki è un’associazione di volontari senesi e tanzaniani fondata Roberto Marzucchi e dalla tutrice di Iddi, Nancy Mwinjo che dal 2002 si occupa di raccogliere fondi per la realizzazione di progetti benefici a favore della popolazione del villaggio di Haubi, in Tanzania. I volontari sono stati per Iddi un grande supporto, una famiglia che lo ha accompagnato negli ultimi tredici anni in questo percorso, un ponte tra la lontana, caldissima Kondoa e Siena, la città che è diventata una nuova realtà della sua vita. “Quando sono arrivato qui non conoscendo la cultura italiana ho avuto delle difficoltà ad approcciarmi con modi di vivere così differenti, inoltre ho dovuto subire circa venticinque interventi in quegli anni e non è stato un periodo facile. Successivamente ho cominciato a praticare sport, il calcio è la mia passione, mi ha aiutato ad essere più sicuro di me stesso e a conoscere tanti amici.” Dopo il lungo e paziente lavoro dei medici senesi presso l’Ospedale le Scotte di Siena durato oltre cinque anni Iddi è finalmente guarito, ha proseguito la scuola e ha ottenuto il diploma presso l’Istituto Sarrocchi. Adesso lavora, continua a giocare a calcio e si approccia alla vita con il sorriso e tanta positività. Regolarmente va a trovare i suoi genitori e i suoi fratelli in Tanzania: “Ritornare nel mio villaggio è sempre un’esperienza piacevole, ogni volta è un’emozione nuova. Ho due case, una in Italia e una in Africa, è una bella sensazione. Vedo il mio futuro qui a Siena, la città che mi ha accolto e visto crescere, così da poter dare un futuro migliore anche alla mia famiglia.”

 

Clelia Venturi