Questa sera Mario Menicucci detto Sciattacapi abbasserà per l’ultima volta la saracinesca della sua attività in Pian dei Mantellini. Menicucci ha 77 anni, è nato nel 1942, e da sessantaquattro anni è barbiere. Iniziò infatti praticamente poco più che bambino, quando prese a fare l’assistente da un barbiere della Siena di metà anni Cinquanta ai Due Ponti. Oggi sarà il suo ultimo giorno di lavoro, in quella bottega in Pian dei Mantellini dove arrivò per la prima volta nel lontano 1966, e tanti pensieri e ricordi si addenseranno nella sua mente prima di quel fatidico momento nel quale tirerà giù la saracinesca.
Mario Menicucci, quando ha iniziato a fare il barbiere?
“Avevo tredici anni, cominciai come apprendista da un barbiere ai Due Ponti. Toglievo il cappotto dei clienti, li insaponavo, all’inizio facevo queste cose. Nei primi anni di lavoro girai molto, andai da un barbiere in Vallerozzi, poi al Casato, ai Quattro Cantoni, al diurno ai bagni, al Casin dei Nobili, in viale Cavour. Infine nel 1966 andai a lavorare in Pian dei Mantellini. Lì eravamo in tre, dal 1994 sono rimasto solo e ho proseguito l’attività in tutti questi anni”.
Quali emozioni crede che proverà nel chiudere per l’ultima volta la sua bottega?
“Che dire? Sarò sicuramente molto emozionato. In questi anni ho conosciuto così tante persone… Prima il lavoro era tutta un’altra cosa, comunque lascio a malincuore”.
Perché decise di fare questa professione?
“Iniziai quasi per caso. Avevo 13 anni, ricordo che un giorno andai a farmi i capelli e dissi al barbiere che gli avrei dato volentieri una mano. Lui accettò e così fu. Iniziai a lavorare, crebbe in me la passione e poi sono andato avanti per tutti questi anni”.
Ha avuto sempre approcci amichevoli con i suoi clienti?
“Sì, ho sempre parlato, riso e scherzato con tutti i miei clienti, anche con un questore e con l’arcivescovo Buoncristiani che venivano a farsi i capelli da me”.
La sua attività verrà adesso gestita da un altro barbiere?
“Per il momento no, non ho trovato nessuno che possa subentrare. Ho due figli e tre nipoti, ma fanno altri lavori. Se qualcuno volesse rilevare l’attività sarei contento perché in quel modo potrebbe rimanere aperta”.
Gennaro Groppa