Il mondo del vino ha bisogno di nuove figure professionali per l’enoturismo, un settore in forte espansione, che incide sul Pil nazionale per oltre 40 milioni di euro. I turisti amano visitare le cantine, provare esperienze enogastronomiche e non solo, ma le aziende non sono del tutto preparate e non dispongono di personale adeguato all’accoglienza, mentre questo ambito potrebbe far crescere e sviluppare il fatturato generando nuovi posti di lavoro. Da qui l’esigenza di redigere il Libro Bianco sulle professioni del turismo enogastronomico, da parte di Aite (Associazione Italiana Turismo Enogastronomico), in collaborazione con UnionCamere, Città dell’Olio, Città del Vino, Cna Turismo e Commercio, Coldiretti, Confartigianato Turismo, Consulta Nazionale Distretti del Cibo, Federazione Nazionale delle Strade del Vino, dell’Olio e dei Sapori e Unione Italiana Vini-Uiv, e presentato alcuni giorni fa a Unioncamere a Roma. L’indagine, coordinata da Roberta Garibaldi, presidente di Aite, ha analizzato le varie esigenze organizzative e le criticità connesse alla gestione dell’offerta turistica nelle aziende vinicole e agroalimentari. Ne è uscita una visione sistemica che definisce mansioni e competenze necessarie per uno sviluppo sostenibile del turismo enogastronomico. Sono stati individuati 5 profili-chiave: La prima figura professionale è product manager per il turismo enogastronomico. Questa figura, inserita in organizzazioni territoriali come Destination Management Organization o consorzi, creerà sinergie territoriali per sviluppare un’offerta enogastronomica integrata, valorizzando il patrimonio locale e migliorando l’esperienza del turista. Altra figura chiave è il responsabile dell’accoglienza (hospitality manager) che si occupa di attività fondamentali per gli introiti aziendali: dalla pianificazione all’organizzazione e gestione dei servizi turistici, dalla promozione verso i mercati nazionali e internazionali al coordinamento del personale, fino alla vendita diretta, con un’attenzione mirata all’utenza turistica. Utile è anche il consulente di turismo enogastronomico, che può supportare le imprese nella strutturazione dell’esperienza e nella gestione di tutte le fasi del processo turistico, dalla gestione dei ricavi alla vendita multicanale. Fondamentale anche il curatore di esperienze enogastronomiche, libero professionista, che supporta le aziende agricole durante i picchi stagionali (es. vendemmia), creando e guidando tour enogastronomici e anche urbani, offrendo competenze specifiche del settore. Il Libro Bianco è un pilastro per definire e valorizzare nuove figure professionali nel turismo enogastronomico. Superando la mancanza di chiarezza nei ruoli, mira a creare offerta formativa dedicata, promuovendo crescita sostenibile e rafforzando il legame con territori e comunità. Si può scaricare il libro a questo link: https://academy.robertagaribaldi.it/lp-download-libro-bianco-pte-2025
Stefania Tacconi
Tags: #vino #enoturismo