Si parla di Europa e di quanto spesso i cittadini italiani, quindi anche i toscani, non conoscano realmente il ruolo della UE nella vita di ognuno di noi e quanto in realtà sia determinante questo ruolo per tante imprese, per progetti, per la ricerca in tutti i settori dell’economia. Fondi europei per aiutare l’agricoltura e la ricerca, per sostenere lo sviluppo economico o la rinascita delle città, per la cultura. Fondi a disposizione per il trasferimento tecnologico e la mobilità sostenibile, da investire sul capitale umano o contro la disoccupazione anche oppure per dare una mano alle imprese che vogliono farsi più dinamiche. La Toscana non sarebbe la Toscana senza i fondi Ue. Dalle sue vigne al dinamismo delle piccole imprese, dai siti archeologici alla montagna, dalle città ai piccoli paesi niente di quello che costituisce la sua essenza potrebbe fare a meno della linfa vitale iniettata, negli ultimi quindici anni, dai vari programmi operativi che declinano in chiave regionale le politiche di coesione dell’Europa.Molti pensano che l’Europa sia inutile. Eppure senza queste risorse, la Toscana (e tutta l’Italia) sarebbe meno sviluppata, meno dinamica e meno coesa. E’ quello che vuole dimostrare e ricordare il presidente della Toscana Enrico Rossi nel suo viaggio “L’Europa in Toscana” che nella provincia di Siena consuma oggi la seconda tappa.Per il periodo dal 2007 al 2013 la Regione ha distribuito in provincia di Siena contributi per oltre 82 milioni di euro grazie al Fondo europeo per lo sviluppo regionale. Quelle risorse hanno permesso investimenti per quasi 136 milioni distribuiti su 591 progetti. In tutta la Toscana i contributi del Fesr, nello stesso periodo, sono stati pari a 1 miliardo e 298 milioni di euro, per 2 miliardi e 309 milioni di investimenti.Sempre dal 2007 al 2013 il Fondo sociale europeo, che non finanzia infrastrutture ma politiche per le persone, ha portato nel senese contributi per quasi 26 milioni in 8.965 diversi progetti: a 659 milioni ammontano invece i finanziamenti in tutta la regione. Con il Feasr, fondo per l’agricoltura e lo sviluppo rurale, se ne aggiungono altri 870 (più di 87 in provincia di Siena, pari a 1.570 progetti e 167 milioni di investimenti finanziati).La programmazione 2014-2020 è ancora in corso: ci sono altri due anni per concludere il settennato e cinque per spendere le risorse. Grazie al Fondo di sviluppo regionale nel senese sono stati sostenuti 204 progetti per 29 milioni e quasi 656 mila euro di contributi. Con quelle risorse (792 milioni la dotazione per tutta la Toscana, 445 milioni le risorse finora impegnate e 962 milioni gli investimenti innescati) a Siena e provincia sono stati resi possibili investimenti per più di 60 milioni. Con il Fondo Sociale europeo, sempre nel periodo 2014-2020, sono stati finanziati 1.234 interventi per oltre 27 milioni. I contributi finora concessi in tutta la Regione sono pari a 321 milioni, su una dotazione complessiva di 732 milioni. Grazie al Feasr infine, sempre dopo il 2014, a Siena sono stati concessi contributi per oltre 45 milioni. Hanno interessato 720 progetti. Per tutta la Toscana la dotazione complessiva è di 949 milioni (601 i contributi già concessi).
Grazie ai finanziamenti regionali su Fondi Europei è stato possibile, in questi anni, intervenire su due fronti: da un lato supportando lo sviluppo di infrastrutture e piattaforme tecnologiche in una fase iniziale, dall’altro finanziando le attività di ricerca e innovazione di realtà pubbliche e private per progetti e iniziative che nel tempo sono andati molto oltre gli obiettivi iniziali” – afferma Andrea Paolini, direttore generale della Fondazione Toscana Life Sciences, in occasione della visita del Presidente Enrico Rossi. “Finanziamenti che hanno reso possibile quell’assunzione del rischio caratteristica degli investimenti in innovazione – prosegue Paolini – e lo sviluppo di proficue collaborazioni tra le diverse realtà, sia pubbliche che private. Inoltre, alcuni dei progetti realizzati hanno fatto da catalizzatori dell’attenzione di grossi investitori, anche stranieri, o dato vita alla realizzazione di vere e proprie facilities e piattaforme tecnologiche. Infine – conclude Paolini – hanno consentito di attrarre ulteriori finanziamenti nazionali e europei vista l’eccellenza dei progetti nati sul territorio. È il caso di start-up come Vismederi ed Exosomics ma anche di realtà più strutturate come GSK, Kedrion e Philogen.”
Qualche numero: nell’ambito delle scienze della vita, dal 2007 sono stati finanziati con 8 milioni e 738 mila euro circa dieci progetti di sette aziende, da vaccini per il tifo o la salmonella destinati ai paesi in via di sviluppo alle nanoparticelle contro i tumori, da studi sulla fibrosi cistica fino ad antimicrobici per infezioni batteriche gravi. Grazie ai fondi europei è anche stato sviluppato un farmaco, il Dekavil, contro l’artrite reumatoide.Non solo ricerca ma anche formazione “ad alta specializzazione tecnologica” per rispondere alle esigenze di nuove ed elevate competenze tecniche e tecnologiche nell’ambito delle life sciences: i corsi di formazione post diploma, promossi dalla Fondazione ITS Vita, hanno ricevuto 1 milione e 488 mila euro grazie al Fondo sociale europeo (tra quelli già conclusi e ancora attivi) mentre altri 891 mila euro si aggiungeranno per i corsi in partenza da qui al 2019. Insieme al presidente e ai sindaci, anche i consiglieri del Pd in Regione Simone Bezzini e Stefano Scaramelli . “L’Europa – hanno detto Bezzini e Scaramelli – è un’opportunità importantissima per il nostro territorio. Basta vedere quanti progetti vengono finanziati per le Terre senesi: dalle strade, alle piazze, alla cultura, ai progetti sull’innovazione come il nuovo trasformatore a basso impatto ambientale per la Newton di Poggibonsi, o la ricerca coniugata all’innovazione che porta avanti Toscana Life Sciences grazia ai fondi europei. I fondi europei indirizzati dalla Regione sono stati ben sfruttati dalle amministrazioni locali- hanno proseguito Scaramelli e Bezzini- che si sono fatte trovare pronte ad accoglierli e a farne tesoro. Grazie all’Europa (e al contributo del mondo della ricerca) alla Newton per esempio saranno prodotti grandi trasformatori più ecologici. A Monteriggioni, i fondi europei hanno finanziato bandi energetici e lo sviluppo turistico legato alla via Francigena”. Il tour ha poi fatto tappa a Siena al polo di Toscana Life Sciences. “Un fiore all’occhiello della nostra Regione – hanno aggiunto Scaramelli e Bezzini -. Qui i fondi europei permettono di sviluppare la ricerca, creano le condizioni per sperimentare e creare nuovi farmaci, oltre a fare formazione e alta specializzazione E Bezzini e Scaramelli anche della visita all’Its del palazzone di Colle Val d’Elsa, dove grazie al fondo sociale europeo che sostiene la spesa per gli insegnanti , ma anche per attrezzare i laboratori, i ragazzi che hanno terminato le superiori possono studiare la domotica e le energie rinnovabili applicate all’edilizia La visita ha poi proseguito nella città di Siena, a Santa Maria della Scala dove, grazie agli interventi resi possibili dai fondi europei la capienza è passata da 180 persone contemporaneamente a 1800 e negli ultimi tre anni i visitatori sono passati da 50mila a 150mila. Scaramelli e Bezzini hanno poi concluso la visita alla Cassioli di Torrita di Siena che, insieme alla Newton di Poggibonsi, rappresentano realtà produttive in cui i “fondi europei e regionali- hanno specificato i due esponenti del Pd in Regione- hanno creato un effetto volano moltiplicatore tale da aumentare quasi di dieci volte il valore iniziale dell’investimento privato con ricadute positive in termini di sviluppo del territorio e di ricadute occupazionali”