Lo sguardo di Francesco Levy in un fiume di storie, vita, immagini: la grande mostra apre a San Gimignano

“Un viaggio all’interno delle storie e delle persone che hanno formato il mio nucleo familiare e di come questo metaforico fiume di vite sia adesso confluito in me che sono, per adesso, l’ultimo della mia stirpe”. Con queste parole Francesco Levy cerca di spiegare il significato del suo lavoro. Domani, sabato 24 novembre alle 17.30, per la terza edizione di Sguardo Italiano, alla Galleria d’arte moderna e contemporanea Raffaele de Grada di San Gimignano verrà inaugurata la sua mostra personale About Memory and on being elsewhere, curata da Elio Grazioli. La città che ha ospitato esposizioni di grandi maestri della fotografia tra cui Robert Capa, Franco Fontana e Henri Cartier-Bresson stavolta dà spazio al progetto fotografico del giovane artista toscano.

 


L’esposizione di Levy, aperta al pubblico dal 25 novembre fino al 3 marzo 2019, è un vero percorso narrativo dove viene raccontata la storia della sua famiglia. La macchina fotografica è lo strumento con cui di vengono descritti i suoi antenati e le loro esistenze, esistenze che si legano inesorabilmente agli eventi del secolo passato, soprattutto agli sconvolgimenti portati dalle due guerre mondiali. Ed è proprio la latente violenza dei due conflitti globali a fare da cornice a questo ‘reportage artistico’. Partendo da questi anni tragici per l’umanità il fotografo racconta come le vite dei suoi avi si sono intrecciate fra loro. Quello di Levy è un tentativo di reinterpretare attraverso colori e giochi di immagine gli aneddoti che gli sono stati raccontati durante la sua infanzia sui suoi nonni e sui suoi bis-nonni cercando, quando è possibile, di usare la fantasia per potere raccontare i pezzi mancanti. La mostra sarà anche occasione per Levy per  presentare anche un video che è la versione in movimento e in sonoro delle sue immagini ferme e mute. L’opera si intitola Portrait, ritratto. Guardando il video infatti sembra di assistere al funzionamento del ricordo di qualcuno che cerca appunto di ricordare il proprio passato. Si ottiene uno strano paradosso: il vivere una memoria nella memoria di qualcun altro, l’assistere ad una vita precedente la nostra senza però potere fare niente.

 

La storia di Francesco Levy  comincia nel 1990, suo anno di nascita, a Livorno. Dopo il diploma si trasferisce a Venezia dove studia all’Accademia di Belle Arti. Dopo essersi laureato dal 2013 al 2016 è stato studente del corso triennale di fotografia alla fondazione Studio Marangoni di Firenze. Seppure molto giovane Levy ha già ottenuto molti riconoscimenti. E’stato selezionato come uno dei sette fotografi under 35 finalisti del progetto Giovane Fotografia Italiana del festival della fotografia Europea. Nel 2017 è stato uno dei finalisti Visible White Photo Prize di Firenze, è stato anche selezionato come uno degli otto artisti italiani partecipanti alla edizione della biennale d’arte contemporanea JCE Jeune Création Européenne, inaugurata l’11 Ottobre a Montrouge, Parigi.

Marco Crimi