Dopo i grandi inverni di metà anni ’80 nella nostra città il gelo e la neve latitavano da parecchio tempo, passato il 1985, che tutti ricordiamo come epopea della neve e del gran gelo avevamo rivisto la neve in modo piuttosto consistente nel Gennaio e Febbraio 1987 poi quasi niente escluso deboli sfiocchettate e soprattutto gli inverni 1988/89 e 1989/90 erano stati oltre che molto miti anche asciutti con primavere anticipate già a Febbraio. In particolar modo caldissimo fu quello del 1990 dove nell’ultima decade già si toccarono i 20 gradi.
L’inverno 1990/91 non era cominciato nel migliore dei modi per gli amanti degli slittini e delle pallate di neve, infatti fino a metà Gennaio aveva prevalso il tempo umido ma tendenzialmente mite con un solo episodio di freddo nel corso del mese di Dicembre,i giornali e i Tg già all’epoca iniziavano a parlare di effetto serra ed in molti già andavamo dicendo che grandi nevicate stile 1985 non sarebbero più tornate.
Verso metà Gennaio invece il clima iniziò a raffreddarsi, fredde correnti di tramontana iniziarono a soffiare da Nord/Nord-Est e pur in un contesto di cieli sereni e limpidi il “Generale inverno” ci fece ricordare di lui. La nostra città iniziò dal 20 Gennaio ad inanellare una serie di temperature sottozero ed anche se nel mezzo del giorno spesso la sensazione era di relativa mitezza grazie al cielo sempre sereno, la notte il gelo si faceva sentire con i primi disagi dovuti ai fondi stradali ghiacciati. La svolta comunque arrivò Venerdì 1 Febbraio 1991 quando un primo impulso gelido ben più freddo dei precedenti ci piombò sulla testa andando ad interagire con miti correnti più occidentali, infatti già Domenica 3 Febbraio il cielo non era più sereno e la massima temperatura non andò oltre il grado centigrado con cielo coperto, bianco lattiginoso tipico delle ore precedenti alle nevicate che infatti non tardarono ad arrivare nella mattinata successiva di Lunedì. Anche se deboli riuscirono a dare un imbiancata a prati, tetti e strade; si trattò soltanto di 2-3cm che però dopo ben 4 anni risvegliarono sensazioni mai sopite negli amanti del genere ed anche se dal primo pomeriggio uscì di nuovo il sole le temperature gelidissime che non superarono mai lo zero ne Lunedì 4 ne Martedì 5 non permisero lo scioglimento della neve che infatti pur se di modesta entità iniziò a creare diversi problemi di viabilità nelle nostre strade Senesi. Le previsioni del tempo oltretutto prevedevano una seconda perturbazione per Mercoledì 6 Febbraio ben più intensa anche in questo caso dovuto all’interazione di masse d’aria completamente opposte fra cui un nocciolo gelido direttamente dalla siberia in arrivo dalla porta della Bora che avrebbe interagito e creato un minimo pressorio sul mar Ligure portando intense precipitazioni nella nostra regione e quindi anche nella nostra città. La sera del 5 Febbraio verso le ore 23 il cielo iniziò a coprirsi e la mattina alle ore 5 del 6 febbraio iniziò (con temperature abbondantemente sotto lo zero) una fortissima nevicata che sia per la rigidità delle temperature sia per il suolo già ghiacciato ed asciutto coprì velocemente ogni superficie, alzando in maniera impressionante con raffiche di tramontana sferzante fino a 100 km/h.
Si trattò di un autentico blizzard certamente non comune per le nostre terre e sopratutto per la città del Palio che come tutti sappiamo vede la neve abbastanza spesso ma in piccole dosi che raramente creano grandi disagi… invece quel Mercoledì mattina di 26 anni fa in sole 5/6 ore il manto alzò ovunque sino a 25-30cm, nel primo pomeriggio fortunatamente uscì il sole e così iniziò una lenta messa in moto dei servizi tesi a ripristinare un minimo di normalità. Purtroppo come spesso avviene i problemi non arrivano mai da soli, infatti nella serata il cielo si rasserenò e la temperatura a causa anche del suolo abbondantemente innevato e relativo effetto albedo precipitò fino a -11.1º (giovedì 7 Febbraio), valore record per la storica stazione del compianto Padre Vittorio Benucci a Poggio Al Vento, oltretutto si tratta del valore più basso dal dopoguerra anche maggiore di quello registrato nel famoso 1985. Oltre a questo le previsioni come se non bastasse prevedevano una nuova perturbazione in arrivo nella giornata successiva, questa volta con caratteristiche più miti che almeno nella prima parte avrebbe dovuto dar vita a nuove nevicate ed infattì così puntualmente avvenne con il cielo che già in mattinata si presentava coperto ed i primi fiocchettini svolazzanti in tarda mattinata, poi dalle 14/15 circa di Giovedì 7 Febbraio iniziò una nuova tormenta che alla sera alle 22/22.30 aveva portato il manto sui 40cm in città che se consideriamo le sole 36 ore dall’iniziò della nevicata del giorno prima si può considerare la massima nevicata registrata nella nostra città di tutto il secolo scorso!
Infatti nel passato c’erano state altre grandi nevicate che raggiunsero anche valori più alti di neve al suolo, fra tutti spicca il 1929(70-80cm), il 1940 e 1942(40-50cm), il 1956(50cm), il 1963(60cm) ed infine il 1985(circa 35-40cm) ma in questi casi erano sempre stati frutto di giorni e giorni di nevicate ripetute, invece nel 1991 fece tutto avvenne in 36 ore creando grandissimi disagi in tutta la provincia. Il capoluogo era sotto 40 centimetri di neve, le colline del Chianti e delle Metallifera addirittura avevano ben mezzo metro di neve al suolo così come Montalcino ed in vetta all’Amiata c’erano addirittura 2 metri. I risultati furono disastrosi con innumerevoli paesi isolati la chiusura per 2 giorni della Siena-Grosseto ed enormi disagi sull’Autopalio. Dopo questa gran tormenta fortunatamente qualcuno ci venne in aiuto e questo qualcuno si chiamava pioggia che intorno alle 23 del Giovedì iniziò a cadere contribuendo allo scioglimento del manto nevoso e proseguì ininterrotta sino alla mattina di Venerdì 8 Febbraio quando al posto dei 40cm della sera precente c’erano 15-20cm di neve fangosa e grandi torrenti d’acqua che rigavano i campi.
I disagi pur se attenuati continuarono tanto che la partita Siena-Monopoli in programma domenica 10 Febbraio 1991 al Rastrello fù giocata grazie alla generosità dei tifosi che spalarono il fango e la neve dal campo di gioco, fortunatamente le temperature relativamente miti sino al giorno 12 Febbraio sciolsero quasi completamente il manto nevoso che resistette eroico soltanto a chiazze nei campi e nei punti all’ombra ma come preso dalla malinconia il generale inverno non ci volle lasciare prima di far vedere ai Senesi altre 2 volte la neve pur se in maniera ben meno intensa del precedente episodio.
Infatti bianchi fiocchi svolazzanti caddero sia nella mattinata di mercoledì 13 febbraio 1991 senza attecchimento al suolo e per ultima la città della Torre del Mangia si risvegliò coperta da circa 5 cm di neve anche sabato 16 febbraio 1991. Poi arrivò di colpo la primavera tanto che il giorno 26 febbraio Siena registrò addirittura una massima di 19 gradi e come l’anno precedente già a fine febbraio si iniziarono a mettere nell’armadio i giacconi invernali e si tirarono fuori gli abiti primaverili.
Tommaso Martelli
Gabriele Ruffoli
Foto: Roberto Sebastianelli
Associazione Meteorologica Senese