L’ultimo addio alla piccola Camilla: al funerale della bambina anche il direttore generale del policlinico Le Scotte

In questo pomeriggio piovoso e freddo di novembre, Asciano è un paese fantasma: le strade vuote, i negozi chiusi, le porte aperte sono solo quelle della chiesa di Sant’Agata dalla quale arriva a diffondersi fuori, lungo le vie, il lamento straziante della famiglia della piccola Camilla Moreta Rodriguez. Una filastrocca di dolore della mamma Jenny, del babbo Roneld, le stesse parole urlate tra le lacrime ma le filastrocche che i bambini amano, dovrebbero essere piene di gioia. Oggi, invece, la comunità di Asciano, stretta intorno al dolore dei genitori della piccola di 17 mesi morta dopo aver ingerito una pila, segue attonita quel ritmo lento del pianto davanti a una bara bianca, troppo piccola per essere sepolta.

“Tra le grida strazianti della mamma ho sentito una preghiera levarsi al cielo: ‘Dio mio, Dio mio, perdonami, perdonami. Camilla. Mio Signore, perdona tutto. Noi ci stringiamo a voi genitori. La nostra comunità di Asciano si è unita a voi. Dovete saperlo, e lo sentite: il sindaco, insieme a tutto il comune, ha proclamato una giornata di lutto. Tutto il nostro paese, in questo momento, si sente vicino a voi, ai familiari, agli amici, ai parenti e alla comunità domenicana qui presente. Vogliamo starvi accanto, in punta di piedi, di fronte al vostro smisurato e comprensibile dolore per la perdita della piccola Camilla – è l’omelìa di don Luca Vallarin – . Da giorni, ad Asciano, non si parla d’altro che di questa tragedia, che non ha colpito solo questa comunità. Tutti si sono messi a disposizione per contribuire, in qualche modo, di fronte a questa imprevedibile disgrazia, come stiamo facendo oggi pomeriggio in questa nostra basilica dedicata a Sant’Agata, affinché la Santa Martire prenda per mano la piccola Camilla e che con Maria Santissima, la accompagni in paradiso. A volte, è davvero difficile capire cosa vuole il Signore per noi. Non sappiamo perché avvengano certe cose. La grande misericordia di Dio, che vuole che tutti gli uomini siano salvi, e la tenerezza di Gesù verso i bambini, che leggiamo nel Vangelo, ci permettono di affidare Camilla a un “battesimo d’amore”. Cari genitori è proprio così: è stato il vostro affetto, il vostro stringerla tra le braccia, le vostre preghiere per lei ed il vostro amore immergerla nella misericordia di Dio. E cos’altro è il battesimo se non un’immersione nell’amore di Dio, resa possibile dalla fede dei genitori e della comunità cristiana? Ora il Signore l’ha senz’altro accolta nelle sue braccia, così come ha fatto la Vergine Maria, che oggi ricordiamo nella memoria della Presentazione al Tempio, regina degli angeli e dei santi. Tra questi santi c’è anche Camilla, che ora è più che mai messaggera di Dio. Da oggi, Camilla è quel piccolo angelo che vi proteggerà dal cielo e pregherà per voi, affinché non venga meno la vostra fede e il vostro amore”.

La famiglia Rodriguez era vestita di bianco, omaggio al loro piccolo angelo: tutti indossavano felpe con la foto di Camilla e la scritta “I bambini sono una piccola matita nelle mani di Dio”. Il nonno ha abbracciato il carro funebre, cedendo al dolore, quando il corteo è partito per il cimitero di Asciano. Alla fine del funerale, un piccolo pappagallino bianco è stato fatto volare in cielo insieme alla piccolina.

Durante i funerali, da solo in un angolo fuori dalla chiesa, c’era il direttore generale del policlinico Le Scotte di Siena, Antonio Barretta.

Katiuscia Vaselli