L’Università di Siena apre alle borse di studio per gli studenti di Gaza e accusa l’esercito israeliano: “I palestinesi sono massacrati”

Borse di studio e percorsi di accoglienza per studenti e docenti di Gaza ed una ferma condanna del “massacro indiscriminato del popolo palestinese perpetrato dall’esercito israeliano a seguito degli efferati attacchi terroristici del 7 ottobre 2023”. Si è fatta sentire la presa di posizione dell’Università di Siena che oggi ha spiegato le ragioni del voto di ieri del senato accademico, che ha detto no ad una mozione che chiedeva lo stop ai rapporti con gli atenei israeliani. L’assise, si legge in una nota, “non ritiene opportuno rompere i rapporti con le università israeliane (né con le università di alcun altro Paese), perché ritiene che la collaborazione accademica possa essere sempre, e in ogni condizione, uno strumento di dialogo in grado di sostenere lo spirito critico e la volontà di pace anche nei contesti più difficili”. Roberto Di Pietra aveva tra l’altro anticipato, a margine del bilancio 2023 dell’attività del policlinico Le Scotte, questa linea. Il rettore è tornato poi sui fatto di ieri, quando alcuni manifestanti filo-Palestina sono entrati nel senato accademico, poco prima che si votasse la mozione. “Non mi piace che si sia detto che hanno fatto irruzione – le sue parole -. Hanno illustrato nel modo più educato e pacifico possibile il loro punto di vista. Riteniamo però che non possano essere distrutti i ponti di comunicazione con le Università. E riteniamo allo stesso tempo che un segnale, a favore della pace e del cessate il fuoco immediato in Palestina, a tutela di una popolazione che subisce un massacro, debba essere dato”.

MC