L’anno passato, il 2017, è stato quella della grande paura per la meningite. Ora che la fase acuta dell’emergenza è passata, possiamo interrogarci con più tranquillità su cosa sia questa patologia e su altri malanni simili, le cosiddette malattie invasive batteriche.
Edoardo Cherubini, researcher di VisMederi, è l’esperto che ce ne dirà di più.
Cosa sono le malattie invasive batteriche?
«Per definizione, sono patologie il cui agente eziologico o causale è un batterio. Questi, al contrario dei virus, sono degli esseri viventi».
Edoardo Cherubini
Quali sono le più importanti?
«Quelle che si verificano più comunemente sono la meningite e la sepsi. Sono anche le più pericolose. La sepsi è un’infiammazione sistemica che coinvolge tutto l’organismo. E’ caratterizzata dalla presenza del batterio nella circolazione sanguigna. Sia la meningite che la sepsi, possono portare alla morte del paziente in breve tempo. Il problema di queste malattie è che hanno dei sintomi abbastanza comuni».
Ci sono dei cattivi comportamenti che possono favorire l’insorgere di queste malattie?
«No, diciamo che ci sono delle condizioni maggiormente associate, come per esempio l’età. Per quanto riguarda le meningiti meningococciche, queste coinvolgono principalmente i bambini piccoli, gli adolescenti e i giovani adulti. Per quanto riguarda invece lo pneumococco, coinvolge maggiormente i bimbi e gli anziani. Ci sono poi altre condizioni associate, come l’esposizione al fumo, la stagione o la vita comunitaria – per esempio in università o nell’esercito-. Questi microrganismi, infatti, possono essere trasmessi attraverso le secrezioni respiratorie. Un’ulteriore condizione aggravante può essere quella relativa alla presenza o meno di altre patologie quali l’immunodeficienza, l’Aids, l’asplenia o l’asma».
I batteri sono tutti maligni?
«Assolutamente no, noi viviamo “sommersi” di batteri, sia interni che esterni. Ci sono una marea di questi microrganismi che vivono sopra o dentro di noi. I batteri che vivono in simbiosi con noi ci aiutano in tantissime funzioni, come la digestione. Ci sono alcuni che addirittura ci difendono da fattori patogeni».
Qual è il miglior modo per combattere le malattie invasive batteriche?
« Il problema di queste malattie è che hanno dei sintomi abbastanza comuni, quindi c’è sempre il rischio di curarle in maniera errata. Per questo, la migliore strategia in assoluto per combatterle è la vaccinazione. A comprovarlo, ci sono i dati dell’Istituto Superiore della Sanità e del Ministero della Salute».
Quindi la vaccinazione aiuta anche a non abusare degli antibiotici?
«Sì, perché fare cure antibiotiche a caso può portare allo sviluppo di un batterio resistente all’antibiotico somministrato».
Emilio Mariotti
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