Esiste oggi a Siena una difficoltà oggettiva a reperire alloggi per gli affitti. La conferma arriva da chi il settore lo conosce benissimo, come Marta Turchi, dell’omonima agenzia e presidente di Fimaa Siena. Dove Fimaa sta per Federazione italiana mediatori agenti d’affari. La situazione e lo scenario sono cambiati, a Siena come in altre città d’Italia. Soprattutto perché nel quadro è entrato un nuovo attore, legato al turismo. Basti guardare il centro storico senese, dove negli ultimi anni sono proliferate le strutture turistiche come bed and breakfast e dove il fenomeno degli affitti brevi è dilagato. Non è successo e non sta succedendo solo a Siena, per carità. Ma anche la città toscana è stata coinvolta da questo fenomeno.
“C’è difficoltà a trovare abitazioni in affitto – afferma Marta Turchi – perché tanti appartamenti ormai vengono utilizzati con finalità turistiche dato che in quel modo è più facile il rendimento. Abbiamo necessità di questi appartamenti che non si trovano più”.
Le difficoltà a reperire alloggi vengono incontrate e affrontate da studenti universitari, più che in passato, e anche da famiglie. Quali dunque le soluzioni? Una potrebbe essere quella di dare vita a un numero maggiore di alloggi per gli studenti universitari. È un tema annoso, questo, collegato a quello del campus universitario. Oppure una soluzione, come afferma Marta Turchi, potrebbe essere quella di costruire più abitazioni. Senza per forza dover arrivare a parlare di eccessiva cementificazione, termine spesso usato, e in maniera dispregiativa, quando si discute dell’ipotesi di costruire nuove case.
“Penso alla possibilità di realizzare campus universitari, se ne è parlato tante volte in passato – aggiunge la presidente di Fimaa Siena. – Tuttavia c’è chi afferma che in strutture di quel tipo gli studenti non avrebbero la possibilità di vivere il clima e la vita del centro cittadino. Oppure si potrebbero costruire un po’ più di case perché è da tanto tempo che non si edifica a Siena. Senza per forza dover parlare di cementificazione e anzi ringraziando i nostri avi che hanno mantenuto e tutelato il nostro patrimonio grazie al quale siamo famosi nel mondo”.
Gennaro Groppa