Medicina, Bezzini sulla riforma: “Mi sembra un bluff. Dovremmo rendere più attrattive le specializzazioni”

Come valuta la riforma del sistema di accesso ai corsi di laurea magistrale in Medicina e chirurgia, in Odontoiatria e protesi dentaria e in Medicina veterinaria?

“Mi auguro che gli effetti siano positivi, anche se devo ammettere di avere qualche dubbio. Il provvedimento mi sembra piuttosto confuso e potrebbe rivelarsi un bluff. A mio avviso, ciò di cui avremmo davvero bisogno sono interventi mirati su specifici settori professionali. Dovremmo rendere più attrattivi i percorsi formativi in discipline come la medicina d’emergenza-urgenza e l’anatomia patologica, che spesso vengono meno scelte per ragioni organizzative e per la scarsa valorizzazione economica”.

Lo afferma l’assessore alla sanità della Regione Toscana Simone Bezzini a margine di un incontro organizzato dalla stessa Regione a Siena.

“Vedremo quali saranno gli effetti concreti della misura adottata ieri in Parlamento – ha aggiunto – . Spero che si traduca in un aumento del numero di medici disponibili, ma leggendo tra le righe del provvedimento nutro qualche perplessità. Ciò che servirebbe davvero, ribadisco, è un intervento deciso per incentivare quelle specializzazioni meno attrattive per i giovani medici – ha continuato- Solo così potremo garantire un miglior funzionamento del sistema sanitario, sia in Toscana che in tutta Italia”.

Bezzini ha parlato poi dell’odierna giornata contro la violenza sugli operatori sanitari “La Regione – ha ricordato – è impegnata da tempo su questo fronte, anche prima che la questione emergesse con forza nel dibattito pubblico. Siamo stati i primi a istituire un sistema di monitoraggio condiviso con le organizzazioni di rappresentanza dei lavoratori. Abbiamo definito programmi specifici, aggiornati di recente, e stanziato oltre 2 milioni di euro per le Asl, destinati a migliorare la sicurezza nei luoghi di lavoro”.

“Parliamo, ad esempio, di sistemi di allarme, videocamere, percorsi di formazione e informazione, oltre alla riorganizzazione degli spazi all’interno delle strutture sanitarie – prosegue- . Inoltre, stiamo rafforzando la collaborazione con prefetture e forze dell’ordine, perché il contrasto alla violenza sugli operatori sanitari richiede sia nuove misure concrete sia un cambiamento culturale. Dobbiamo promuovere il rispetto per chi lavora ogni giorno per garantire un diritto costituzionale fondamentale: la salute. Gli operatori sanitari meritano riconoscimento per il loro impegno, soprattutto dopo aver affrontato un’emergenza straordinaria come la pandemia”.

MC