Dopo il 7 ottobre 2023 quella di domani non potrà essere una giornata della Memoria come le altre. Secondo il giovane senese David Fiorentini, presidente dell’Unione giovane ebrei italiani, nella società c’è un antisemitismo latente che è esploso dopo il conflitto in Medio Oriente. Ecco quindi che, spiega, il 27 gennaio “è un occasione per ripensare e ristrutturare il lavoro per contrastare nel modo migliore” questo odio.
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