Il Consorzio del Brunello di Montalcino compie 50 anni. E per festeggiarlo a Montalcino sono previsti due giorni, venerdì 28 e sabato 29 aprile, ricchi di iniziative.
Il Consorzio del Brunello nacque cinquant’anni fa da alcuni sognatori. Come sempre accade per le cose più belle. Uno di quei sognatori è Assunto Pieri, conosciuto da tutti come “Sunto di Bellaria”. Novantancinque anni e una frase che dice sempre e che è degna di nota: “Per le cose belle della vita, come per il vino, ci vuole pazienza… anche quando sembra che non sia stagione”. E lui di pazienza ne ha avuta e ne ha tanta, trovando nel suo vino e nel duro lavoro della terra che però poi sa essere generosa, un elisir di giovinezza.
Un anno prima, il 28 marzo del 1966, con un Decreto del Presidente della Repubblica Giuseppe Saragat, al Brunello era stata riconosciuta la Doc, tra le prime in Italia. Poi venne l’aprile del ’67 e 25 lungimiranti produttori dettero il via al sogno che oggi è un patrimonio: Nello Baricci, Silvio Nardi, Siro Pacenti, Gino Zannoni, Lucia Perina, Milena Perina, Orazio Machetti, Elina Lisini, Dino Ciacci, Guglielmo Martini, Emilio Costanti, Sabatino Gorelli, Assunto Pieri, Manfredi Martini, Ivo Buffi, Giovanni Colombini, Rev. Don Leopoldo Celestino Bianchi, Loffredo Gaetani Lovatelli, Giuseppe Cencioni, Bramante Martini, Leopoldo Franceschi, Pier Luigi Fioravanti, Silvano Lambardi, Annunziato Franci e Ferruccio Ferretti.
Sunto ricorda con sorprendente lucidità quel giorno:
“Grazie al dottor Bruno Ciatti al Ristorante il Giglio firmammo lo statuto del Consorzio, 25 produttori tra cui noi, la piccola azienda Bellaria. Al mio tavolo toccò una bottiglia del Colombini: c’era un po’ di fondata. Io sedevo accanto all’amministratore del Poggione, romagnolo ed intenditore di vini: tutti rimasero sorpresi e non sapevano che dire. Io che conoscevo il vino dissi subito: se è genuino fa fondo. Tutti tirarono un sospiro di sollievo e si firmò”.
Quest’anno uscirà la vendemmia 2012 anche del Brunello podere Bellaria, che lo scorso anno, per festeggiare i 50 anni della Doc aveva prodotto un vino che porta il nome del primo padre dell’azienda: Sunto.
I vigneti del podere Bellaria hanno dato vita per questo Brunello ad un vino eccellente che esprime la volontà di intraprendere nuove strade coraggiose e determinate, ma ben radicate nella tradizione Toscana.
Il podere è oggi portato avanti in vigna ed in cantina dal nipote Gianni Bernazzi ma Assunto ancora coccola, letteralmente, i suoi vini.
La passione per il buon vino e per le cose genuine, infatti, Assunto l’ha trasmessa anche ai suoi nipoti e uno di questi, Pierino Fagnani detto Bagoga, appunto, l’ha riportata nell’ambito della ristorazione e ne ha fatto mestiere.
Sunto di Bellaria con la moglie e il nipote in una foto scattata durante una nostra intervista @Sienanews
K.V.