In mezzo al dolore che non dà pace c’è anche la rabbia che cresce e la decisione della Contrada dell’Aquila, d’accordo con la famiglia Pratelli, di dare un nome a chi ha colpito a morte Arturo mentre ieri sera, 29 dicembre, rientrava a casa. Sappiamo già che il ragazzo è stato preso da un mezzo mentre, a piedi sul ciglio della strada, camminava per tornare a casa dopo l’allenamento di calcio. E tutto è avvenuto sulla Provinciale 73, scarsamente illuminata.
“E’ il momento di parlare – dice il priore dell’Aquila, Fiamma Cardini (nella foto) – . L’appello della Contrada tutta, che accoglie e condivide le richieste della famiglia Pratelli, è rivolto al responsabile dell’incidente, che ha preso in pieno Arturo e poi lo ha lasciato lì senza prestare soccorso. La Contrada è distrutta per la perdita del ragazzo, proprio come è distrutta la famiglia. Non è possibile che chi ha colpito Arturo non si sia accorto di niente perché lì, per strada, è rimasto un pezzo di specchietto e i carabinieri stanno stringendo le ricerche. Quindi il responsabile parli ma anche chiunque possa avere dettagli utili alle indagini, per favore, pensi al dolore terribile che sta affrontando la famiglia e si rivolga ai carabinieri. Ci auguriamo che tutti condividano questo appello, che ognuno possa così contribuire a far luce su questa tragedia”.
Tutta la Contrada dell’Aquila si è raccolta oggi intorno alla famiglia, tantissimi hanno aspettato l’arrivo della salma di Arturo Pratelli nell’oratorio e tantissimi, soprattutto i giovani, saranno ai funerali del ragazzo, che si svolgeranno lunedì 31 dicembre alle 10 nella chiesa della Santissima Annunziata in piazza Duomo.