L’utile netto che supera due miliardi di euro e la Banca torna a remunerare i soci dopo 13 anni e con due anni in anticipo rispetto a quanto previsto dal Piano industriale: Mps ha presentato così i conti del 2023.
L’utile, dicevamo, è di 2,052 miliardi di euro, contro una perdita pari a 178 milioni accusata lo scorso anno. Nel quarto trimestre l’utile, inclusivo di 466 milioni di rilasci netti di accantonamenti su fondi rischi e oneri e di un positivo effetto netto delle imposte per 339 mln di euro, è di 1,123 miliardi e risulta in crescita rispetto al trimestre precedente (310 milioni, ndr.).
Nell’anno appena passato i ricavi sono di 3,797 miliardi, con un + 21,7% rispetto al 2022.
Il margine di interesse è stato di 2,292 miliardi (+49,3%), le commissioni nette sono state pari a 1,322 miliardi (-3,2%), mentre gli oneri operativi sono stati pari a 1,843 miliardi (-12,6%). Il risultato operativo lordo è stato di 1,954 miliardi, quasi il doppio rispetto agli 1,012 miliardi del 2022. Il risultato operativo netto è stato invece di 1,511 miliardi, contro i 594 milioni dell’anno precedente.
L’altra importante notizia, che era tra l’altro attesa, è il ritorno alla distribuzione dei dividendi. La cedola sarà pari a 0,25 euro per azione, per un totale pari a 315 milioni.
“La proposta – spiega l’istituto in una nota – è conforme al commitment sul ‘dividend ban’ imposto dalla Commissione europea in quanto i ratios patrimoniali di Mps risultano ampiamente superiori ai parametri fissati dalla Commissione stessa per consentire il pagamento di dividendi”.
La distribuzione del dividendo, se autorizzata dalla Bce e approvata dall’assemblea, avrà luogo con data di stacco cedola il 20 maggio 2024
Il Cet 1 ratio fully loaded è al 18,1% rispetto al 15,6% di fine 2022 e al 16,7% del 30 settembre scorso) in miglioramento di 248 punti base. L”a solidità patrimoniale – si legge in una nota – colloca l’istituto ai vertici del sistema. Il total capital ratio è risultato pari a 21,6%, in crescita rispetto al 19,5% del 31 dicembre 2022″
Al 31 dicembre scorso il totale dei finanziamenti clientela deteriorati del gruppo in termini di esposizione netta si è attestato a 1,8 miliardi, sostanzialmente in linea sia con il valore del 31 dicembre 2022 (pari a 1,7 miliardi).
La percentuale di copertura dei crediti deteriorati si è attestata al 49,1%, in aumento rispetto al 48,1% di fine 2022. Il patrimonio netto di Mps a fine 2023 era pari a 10 miliardi, in aumento di 1,2 miliardi rispetto al 30 settembre scorso, principalmente per effetto del risultato positivo registrato nel trimestre.
L’ammontare del petitum per rischi legali straordinari si è ridotto a 890 milioni di euro, non considerando la causa promossa dai Fondi Alken 450 milioni), riguardo cui, a seguito della già positiva sentenza di primo grado, a dicembre 2023 è stata emessa una sentenza conforme a favore di Mps da parte della Corte d’Appello di Milano.
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