
Indagini in corso da parte della procura di Milano e del nucleo speciale di polizia valutaria della Guardia di Finanza in merito alla vendita di azioni di Monte dei Paschi effettuata dal Ministero dell’Economia, a cui aveva partecipato un gruppo circoscritto di soggetti collegati ad altre operazioni o comunque presenti nel capitale di altri istituti di credito.
La procura meneghina ha posto la lente sulla vendita del pacchetto azionario del 15% di Rocca Salimbeni, che il Tesoro effettuò nello scorso novembre per un corrispettivo pari a 1,1 miliardi di euro. Una scelta che fu propedeutica alla diminuzione di quote pubbliche dentro l’istituto.
Fra i soggetti che avevano partecipato all’operazione c’erano Banco Bpm, che aveva rilevato il 5% del capitale. Poi Anima, con il 3%. Quindi Delfin, holding della famiglia Del Vecchio, e gruppo Caltagirone. Entrambi con il 3,5%.
Nell’inchiesta sono state effettuate acquisizioni documentali negli uffici di Banca Akros, che appartiene al gruppo Bpm e che aveva gestito l’operazione.
L’esposto, ha scritto Lettera 43 che dato l’anticipazione, sarebbe un modello 21, quindi con notizia di reato. Non un atto esplorativo, ma l’apertura formale di un procedimento penale.
Dietro alla mossa della magistratura il sospetto che dietro questa concentrazione azionaria possa celarsi un’azione di “concerto”, cioè un accordo non dichiarato tra i principali investitori per esercitare un controllo di fatto su Monte dei Paschi, aggirando le regole che tutelano la trasparenza e l’equilibrio del mercato finanziario italiano, con i conseguenti profili di aggiotaggio e altri reati.
Ad essere chiamata in causa per la presentazione dell’esposto è stata Unicredit, che però ha smentito tutto. La Banca, ha infatti affermato un suo portavoce, “non ha presentato alcun esposto alla Procura di Milano. Né ha presentato alcun esposto in relazione a Delfin e Caltagirone”.
Banca Akros invece ha ribadito di aver condotto l’operazione “in modo corretto e trasparente, nel pieno rispetto delle norme e delle prassi che regolano tali operazioni, con la partecipazione di centinaia di investitori istituzionali, tramite piattaforma informatica – si legge in una nota. Tutti gli ordini pervenuti sono stati raccolti, registrati e processati allo stesso modo, il tutto nei tempi consueti previsti per questo tipo di operazioni”