Profondo rosso per le banche italiane e soprattutto per Mps in caduta libera dopo la lettera della Bce che ha chiesto un taglio alle sofferenze nette di 10 miliardi in tre anni. A Milano, Piazza Affari chiude in ribasso a -1,7%
Effetto Brexit ma non solo. Le banche d’Europa sembrano sulle montagne russe e Banca Monte dei Paschi è un vero tracollo che trascina nella caduta libera anche gli altri bancari.
Giovedì il cda di BMps si riunirà e dovrà esaminare una prima proposta da inviare alla Banca centrale europea, che avrà tre settimane di tempo per rispondere. Comunque, per indicare un piano di smaltimento dei crediti deteriorati, Rocca Salimbeni avrà tempo fino a ottobre.
Secondo indiscrezioni di stampa la soluzione più probabile per mettere in sicurezza Banca Mps è un intervento dello Stato. E intanto Mps torna sotto l’attenzione dei media internazionali: alla banca senese sono dedicate le prime pagine di economia dei maggiori quotidiani del mondo: il Wall Street Journal e il Financial Times temono che la crisi italiana diventi europea, se non risolta. “Alla banca italiana più antica, pulita due volte dalle autorità, la Bce ha detto di liberarsi di altri 10 miliardi di crediti deteriorati, diffondendo nuovi timori sulla salute del settore bancario italiano”, si legge sull’Ft, secondo cui “i funzionari dell’Eurozona hanno iniziato a temere che le banche italiane siano l’anello debole”. Il problema è che l’Italia, con il secondo debito pubblico più alto della zona euro dopo la Grecia, è a corto di denaro. Il che vuol dire che i funzionari europei temono che “Roma abbia difficoltà a fare un salvataggio”.
La partita bancaria si gioca anche e soprattutto, a questo punto, a livello governativo, con un incontro previsto tra i vertici del Tesoro, soci e rappresentanti del fondo Atlante: c’è da capire quale spazio ci sia per iniettare nuove risorse nel veicolo costituito ad hoc per garantire gli aumenti di capitale difficili e creare un mercato dei crediti difficili, per i quali necessità però di capitali aggiuntivi.
“C’è un insopportabile divario fra il concreto percorso di risanamento che Banca MPS, col concorso fattivo dei propri 25mila dipendenti, sta conseguendo ed il ciclone speculativo che si sta di nuovo abbattendo sulla quotazione di borsa della Banca, riducendo il valore nominale ad un decimo dei patrimonio netto effettivo – è ilk commento del sindaco di Siena Bruno Valentini – . Così come in occasione del referendum britannico, emerge ancora una volta l’inadeguatezza della politica economica europea che seppur nell’apparente e nobile intenzione di puntellare la stabilità del sistema bancario, contribuisce di fatto a minarne la credibilità e a indebolire quegli istituti di credito che sono la leva di ogni possibile ripresa, oltre a mettere a rischio le sorti dei risparmiatori coinvolti.
E’ paradossale che dopo Brexit, l’autorità bancaria europea concorra di fatto a destabilizzare i mercati opponendosi ai tentativi del Governo italiano di consolidare il sistema creditizio e a salvaguardarne i clienti.
I gravissimi errori e reati compiuti in passato dai vertici del sistema MPS, da punire in maniera esemplare, non devono ricadere su lavoratori e risparmiatori e pertanto ci attendiamo misure tempestive e risolutive per consolidare Banca MPS. Bloccare speculazione è possibile, ottenendo dall’Europa o, se necessario, imponendo all’Europa soluzioni analoghe a quelle che pochi anni fa sono state utilizzate per mettere in salvaguardia le banche di altri Paesi, alcune delle quali sono tuttora esposte pesantemente sul fronte dei derivati. Il nostro Governo può e deve intervenire per risolvere un problema che penalizza l’intero sistema bancario italiano. La peggiore risposta che l’Europa può dare al dopo-Brexit – ha concluso il sindaco nell’intervento – è accentuare la sensazione che gli interessi concreti dei cittadini vengano sempre dopo la logica dei burocrati, le convenienze dei grandi banchieri, la prepotenza delle Nazioni più forti”.