Nato il 4 luglio il Cittino dell’Onda: 144 ore di travaglio e una Carriera come non se ne vedevano da tempo. Bella, lottata fino all’ultimo metro a denti stretti, il nerbo in pugno quasi strozzato dalla foga, la rabbia dei guerrieri che sanno di doversi battere fino all’ultimo respiro.
Il battito della Piazza ha accompagnato una marcia trionfale che ha visto protagoniste fin da subito tre Contrade, prima di coronare d’alloro l’Onda: Oca, Leocorno e appunto Onda sono svelti a uscire dai canapi in una mossa che ha sollevato molte polemiche perché ritenuta non valida. Due volte i canapi erano stati abbassati da Bartolo Ambrosione, quattro volte fatti uscire i cavalli in una mezz’ora che ha compreso anche la discesa in pista dei barbareschi per asciugare i cavalli.
L’ordine era lo stesso del 2 luglio: Pantera, Montone, Nicchio, Giraffa, Civetta, Leocorno, Oca, Onda e Lupa di rincorsa. Dopo venti minuti era chiaro che difficilmente la situazione si sarebbe sbloccata tanto che alla fine la Lupa sembra aver dato la mossa a tutti (anche se non era minimamente entrata).
Alla partenza schizzano via Oca, Leocorno Bruco, Onda. Tittia e Veranu, l’accoppiata del rione di Fontebranda prende subito la testa al primo San Martino, tallonata da Onda e Leocorno e dal Montone, che guadagna diverse posizioni dalle retrovie. Nella curva cade la contrada della Civetta. Al primo Casato passa la contrada dell’Onda, e da lì inizia una vera e propria corsa al cardiopalma con il Leocorno e con l’Oca, le immediate inseguitrici. Al secondo San Martino cadono il Valdimontone, il Nicchio e la Pantera ed ormai il gruppo di testa resta lo stesso. Inizia il terzo giro: sia l’accoppiata di Fontebranda che quella di Pantaneto tentano più volte l’attacco verso la contrada di Malborghetto. Ma Carlo Sanna e Tabacco si difendono bene e chiudono nell’ultimo mezzo metro, a nerbo alzato, la carriera del 4 luglio 2024.
Nato il 4 luglio il Cittino e in qualche modo, parafrasando il significato che questa data ha per l’America, è nata anche “l’indipendenza”, per meglio dire la consacrazione di Carlo Sanna detto Brigante.
Katiuscia Vaselli