Come vivevano i senesi nel Medioevo, questa età un po’ particolare in cui Siena brillava nel firmamento europeo quale punta di diamante della sua civiltà? Scoprire più da vicino le dinamiche quotidiane e gli eventi che hanno attribuito alla città l’impronta che manterrà nel corso dei secoli è possibile al Santa Maria della Scala, seguendo un itinerario in cui passato e futuro si incontrano nel presente. Si ripercorrono a tappe la costruzione del complesso, la creazione dei pellegrinai, la Fonte Gaia di Jacopo della Quercia analizzata nelle sue parti costitutive, in un intreccio tra arte ed elemento acquatico. Il Santa Maria è protagonista della ricostruzione che apre ai tratti distintivi dello spedale grazie a un vero e proprio ascensore del tempo: gittatelli, medici e pazienti prendono vita grazie alla tecnica di videomapping basata su materiale di archivio e fotografie antiche. Al termine del percorso, nella strada interna che collega campagna e città, si parla delle grance e della loro attività.
La videoguida multilingua, che consente un coinvolgimento totale e arricchisce la visita di spiegazioni e sottofondi musicali, utilizza una tecnologia beacon. È questo l’ulteriore passo in avanti volto a rendere la visita al complesso sempre più innovativa: il turista, munito di un cellulare che cattura il segnale Bluetooth, si mette in collegamento diretto con le immagini proiettate e si fa raccontare il contesto socio-culturale di riferimento, oltre alle storie e ai mille aneddoti che ruotano attorno a ogni passaggio.
Una visita a scatole cinesi: immersi in un luogo intriso di storia, scorre la narrazione della Storia di Siena e del suo unico e intramontabile modello di civiltà del passato, intrecciandosi con le storie di ogni giorno, degli uomini e le donne che percorsero le sale in cui oggi cresce il museo. “Nello Spazio e nel Tempo” diviene, in questo modo, un trampolino per tuffarsi nel passato con gli strumenti del futuro.
Valeria Faccarello