Niccolò Pagliai, il “ragazzo dai capelli blu”, è stato selezionato per partecipare alle semifinali nazionali di Area Sanremo Tour. Ancora pochi passi e si apriranno le porte dell’Ariston.
Una voce che scuote gli animi, una simpatia travolgente e una grande determinazione che lo ha portato alle semifinali nazionali di Area Sanremo Tour, uno degli ultimi step prima che le porte dell’Ariston si aprano definitivamente. Il senese Niccolò Pagliai, classe 1990, ci racconta il suo percorso dove la personalità e l’unicità fanno da padrone. Il ragazzo dai capelli blu ha deciso di non mollare.
Partiamo dall’inizio..
“Quando decidi di intraprendere questa strada, puoi scegliere tra due percorsi: il classico modo che prevede di mandare la candidatura tramite casa discografia, oppure, come ho fatto io, seguire l’accademia Area Sanremo tour. Si svolge con blocchi di selezioni: cittadine, regionali e nazionali che poi portano alla scelta di 2 artisti che parteciperanno a Sanremo. Gli altri 6 vengono presi dal primo metodo. Sono arrivato a Torre del Lago alle regionali e sono stato scelto tra i ragazzi che andranno a fare le semifinali nazionali. La cosa bella è che non c’è un numero chiuso, possono passare tutti o nessuno. Il prossimo step saranno le semifinali nazionali a Sanremo a fine ottobre dove verranno scelti i finalisti è da questi usciranno i 2 che prenderanno parte a Sanremo giovani”.
Con quale canzone ti sei presentato?
“Ho portato un inedito, ‘Svegliati Italia’ che parla dei diritti a prescidere da sesso, colore della pelle, credo religioso… ci dobbiamo ‘svegliare’ da questo sistema Italia. Parole e musica sono scritte da me con l’aiuto di Lamberto de Vita. Questa canzone è stata ispirata dal periodo in cui in Italia si stava parlando di unioni civili. In più, quando ho aperto la mia attività di affittacamere, mi sono accorto di quanto sia difficile e di quanti ostacoli si trovino anche in ambito lavorativo”.
Cosa ti porti dietro da questa esperienza?
“La cosa bella di questa esperienza è che eravamo divisi in blocchi. Quando il blocco A faceva le audizioni, il B faceva lo stage e viceversa, quindi è stata l’occasione per imparare molto. In più, molti tra i selezionatori delle prime fasi mi hanno riconosciuto è questo mi ha fatto piacere perché questo vuol dire che ho lasciato qualcosa”.
Oltre al canto, cosa serve per affrontare con successo questo percorso?
“Tanta personalità, carattere e qualcosa che ti renda unico. Adesso è fondamentale. Per come la penso io, è giusto anche presentarsi bene esteticamente. Il primo impattto, come sempre, è l’immagine. Importantissima anche la scelta della canzone, stare attenti alla tonalità e la creatività personale. C’è anche chi ha portato cover.
E adesso cosa ti aspetta?
“Adesso andiamo a Sanremo gli ultimi di ottobre e ci confrontiamo con tutte le altre regioni d’Italia. La sfida sarà sempre più dura! Abbiamo finito il pezzo che (speriamo!) porterò a Sanremo Giovani. Un pezzo non mio ma di un produttore di Firenze… fantastico!”
Svelaci un segreto… Quanta emozione hai provato?
“Molta. Quando dicevano i nomi di chi passava ero bianco come un cencio”.
Quindi, quali sono i tuoi prossimi progetti?
“Prima di Sanremo, sono felicissimo perché domenica 15 ottobre sarò al teatro di Milano. Sono uno dei 10 finalisti di Canto Italiano, concorso in collaborazione con Radio Latte Miele”.
C’è qualcuno a cui senti di voler dedicare un ringraziamento?
“Voglio ringraziare la mia insegnante di canto Alice Spinelli e il grande maestro Luca Bechelli. Un grazie anche a Giulia Bernini ed Elisabetta Agonigi per la perfetta organizzazione dell’evento e poi un grazie di cuore a tutti gli amici che da sempre credono in me”.
Arianna Falchi