Lo avevamo scritto nell’immediatezza della scoperta della morte di Abramo che le cose dette dalla minore che si era resa responsabile dell’uccisione dell’uomo trovato cadavere lo scorso 4 gennaio nella palazzina all’interno della fornace di Castelnuovo scalo contestavano con la stato dei luoghi e l’ora della morte stabilita dal medico legale.
Gli elementi che non tornano sono molteplici e anche quella finestra della camera della vittima notata rotta dalla sorella più piccola quando il giorno dopo è andata alla fornace potrebbe essere l’inizio di una verità diversa.
Per questo lunedì mattina una squadra di 6 specialisti del RIS di Roma effettuerà un sopralluogo nell’appartamento dove è stato ucciso Abramo Nagbi. Con sofisticate apparecchiature verranno effettuate delle misurazioni laser e valutazioni su spruzzi e gocciola enti di sangue, così da realizzare una ricostruzione in 3D della scena del crimine.