Origini e storia dello Spritz: oggi è l’aperitivo più conosciuto e diffuso sul territorio nazionale, ma anche a livello internazionale.
Nonostante abbia più di un secolo di storia, solo nel 2011 è entrato ufficialmente nell’elenco dei cocktail dell’IBA (International Bartender Association), l’organizzazione internazionale più conosciuta in tema di cocktail.
Gli ingredienti li conoscono ormai tutti: 90 ml di Prosecco (o altro vino bianco, c’è chi usa anche l’Asti Spumante), 60 ml di Aperol (o Campari, Select, Vermouth, Cynar), una spruzzata di Soda, guarnizione con una fetta di arancio.
Ma dove nasce e soprattutto perché si chiama Spritz?
Quanto alle origini, c’è una diatriba tra Venezia e Padova. Siamo nel primo dopoguerra quando i soldati austriaci non abituati a bere vino con gradazioni alcoliche molto alte, chiedevano di allungarlo spruzzandoci un po’ di acqua. Il termine Spritz deriva infatti dal tedesco “spritzen” spruzzare. Successivamente l’acqua viene sostituita dal Seltz. La versione originale non comprendeva ancora l’aggiunta del Bitter, che invece compare a partire circa dal 1920 (poco più di un secolo fa!). Sono gli anni in cui nascono i bitter, studiati spesso da esperti di farmaceutica, inizialmente con scopi terapeutici. Mentre a Padova i fratelli Barbieri inventano l’Aperol, a Venezia sono i fratelli Pilla&Co a registrare il marchio Select. Questo è ottenuto da una ricetta rimasta segreta ancora oggi, che prevede la macerazione di 30 erbe aromatiche e spezie per circa 9 mesi. Nei salotti veneziani veniva servito in eleganti cristalli, dove la frizzantezza donava un carattere ancora più raffinato alla bevanda. Da lì lo Spritz si diffuse rapidamente in Veneto, poi in tutto il Nord Italia, fino a diffondersi in tutta la Penisola e anche all’estero. A seconda di come lo preferite, la versione con l’Aperol ha una tendenza più dolciastra, mentre con il Campari o il Select è più amaricante. Se vi piace berlo e degustarlo, ricordate che in Veneto si dice: “Uno Spriss va ben, Do’ Spriss ‘sta tento ( 2 Spritz stai attento), Tri Spriss te si’ ciavà (3 Spritz sei fregato)!”
Stefania Tacconi