Quando nacque Julio Le Parc, l’Argentina non viveva un periodo felice: era il 1928 e la grande depressione che sarebbe arrivata nel 1929 avrebbe tracciato la strada alla violenza politica, ai colpi di Stato, agli interventi contro i cartelli, insomma alla vigilia del cosiddetto decennio infame e di qui al peronismo.
Eppure, quando nacque e cominciò a crescere tra Mendoza e Buenos Aires, Julio Le Parc riuscì a cogliere la ventata gravida di idee nuove e rivoluzionarie, e la coglieva nei murales della città e nelle prospettive di colori e movimenti che avrebbero poi caratterizzato la sua arte.
E’ dall’università della strada più che dall’accademia di belle arti frequentata a pezzi e bocconi che Julio Le Parc consolida il suo marchio di fabbrica, quello che lo colloca oggi tra i più grandi nomi dell’arte contemporanea nel mondo. L’artista argentino impegnato nella difesa dei diritti umani, precursore dell’arte cinetica e Optical Art e premiato alla Biennale di Venezia del 1966, torna in Italia con una grande mostra che coincide con la riapertura al pubblico del Palazzo delle Papesse, a Siena.
Un evento che non poteva non mettere insieme colui che parla allo spettatore e lo avvolge in una sorta di involucro dentro le proprie opere e una struttura che, attraverso una vera e propria rinascita e riapertura al pubblico attraverso il linguaggio contemporaneo, invita a guardare e non soltanto a vedere.
Gli studi di Le Parc sullo spettro visivo, sul movimento, sulla luce e sul rapporto tra l’opera, lo spettatore e il suo coinvolgimento fisico, restano di grande attualità per molti artisti che continuano a costruire oggi sulle sue ricerche che confluiscono nella scoperta delle percezione.
Ed è proprio questo il titolo della mostra organizzata da Opera Laboratori che, dal 1958 al presente, proiettano in una visione internazionale i rinnovati spazi del palazzo delle Papesse: dal 13 settembre oltre alla visita al Palazzo rinascimentale, con il suo cortile e la sua terrazza, che si concluderà con la spettacolare vista panoramica di Siena dall’altana, sarà possibile ammirare le opere in mostra del grande maestro contemporaneo, realizzate tra il 1958 e il 2024 e che sono il frutto della continua ricerca di Julio Le Parc sul movimento, il colore, la luce, e illustrano in modo emblematico il suo particolare approccio alla creazione e al mondo dell’arte.
Katiuscia Vaselli
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