Per la Carriera di luglio chiede maggiore rispetto per la rincorsa “specie con la rivale tra i canapi” il mossiere Bartolo Ambrosione quando si ferma a parlare con i giornalisti, dopo che si sono concluse le batterie della Tratta.
Ma poi precisa: “Ci possono essere momenti in cui tra i canapi la situazione è ottimale e magari la rincorsa non accenna ad entrare mentre il mossiere ha invece tutto l’interesse che entri. Dobbiamo vedere di modulare anche quest’aspetto”. Queste indicazioni sono emerse durante gli incontri con i capitani.
Tre le cadute nelle batterie mattutine di cui due all’uscita dai canapi. “Le voglio rivedere alla televisione – dice il mossiere – perché voglio capire la mia responsabilità. Tocco però il solito tasto dolente: quello della forzatura eccessiva. A volte l’inesperienza di cavalli giovani non aiuta. E c’è anche la voglia di mostrarsi dei ragazzi. Poi c’è lo spingersi un po’ troppo verso il basso. La componente di questi fattori, e cioè forzare troppo e accalcarsi verso il basso, può diventare un problema che si può evitare”.
Ed i cavalli? “Sono sempre più preparati, con una condizione atletica ed una confidenza nei confronti di Piazza del Campo all’altezza della situazione”, prosegue.
Ambrosione è giunto per la sua diciannovesima volta sul verrocchio ed è il secondo mossiere con più presenze dopo Guido Guidarini. La sua esperienza è ventennale. “Il tempo è passato ed ha attraversato in pieno la mia vita. Sono partito dal 2004 e sono ancora qui, questo mi fa una bella impressione”, le sue parole.