Palio, contrade e Covid: siamo migliorati o peggiorati?

In questi lunghi mesi chiusi in case tra zone rosse, gialle e bianche molti sensi hanno riflettuto, pensato, ricordato quello che era il Palio, ognuno andando a rivangare la propria esperienza. Alla fine la domanda è stata una sola: “Il Covid ci ha migliorati o peggiorati?”, o meglio come si risveglierà Siena, le contrade dopo questo lungo stop. La stessa domanda se l’è posta anche il Comitato amici del Palio che alcuni mesi fa ha lancia l’iniziativa dal titolo “Accesa Passione”, ovvero una sorta di spazio virtuale in cui ogni senese e non poteva esprimere la sua opinione, il suo consiglio e riflessione su come ripartire al meglio. Il rischio, o meglio, la paura di molti è quella relativa a una sorta di appiattimento del senso identitario della contrada. Il Covid potrebbe aver lasciato qualche danno alla tradizione senese facendo perdere a qualcuno quel senso, straordinario, di appartenenza che solo le contrade hanno.

“Il Covid-19 ci ha tenuto in casa a riflettere – spiega Emiliano Muzzi, presidente del Comitato amici del Palio – ma non sbagliamo, i problemi che solo adesso elenchiamo derivano da molto lontano. Non tutto si può ridurre a un anno di emergenza sanitaria. Ovviamente, la città deserta, le scuole e le contrade chiuse ci hanno fatto scoprire una preoccupazione, già esistente, nei confronti delle nostre tradizioni. per questo abbiamo voluto lanciare ‘Accesa passione”, per raccogliere tutti gli spunti e le riflessione dei cittadini. Abbiamo avuto più di 100 adesioni con una fascia di età che va dai 25 anni fino agli 80 e continueremo. Alla fine dell’iniziativa tireremo le somme per affrontare le varie tematiche e trovare, dove possibile, le soluzioni”.

Niccolò Bacarelli