I correttori delle 17 contrade si riuniranno domani mattina nella parrocchia di Vico Alto per un confronto a tutto tondo dopo che l’arcivescovo Buoncristiani non ha benedetto il Cencio di Charles Szymkowicz.
La decisione è arrivata ieri dopo la benedizione dei cavalli nelle rispettive contrade che hanno corso il palio dell’Assunta. Ciascuno dei correttori (compresi quelli che non saranno presenti in Piazza) portava nella mente e nell’anima le sensazioni e i pensieri dei rispettivi contradaioli nell’immediatezza dell’evento. Una riflessione, quindi, più che mai necessaria. Nessuno dei correttori ieri ha voluto dare voce delle proprie riflessioni, lo faranno sabato mattina nel chiuso di una stanza a Vico Alto e poi uscirà un comunicato congiunto e non uno solo.
Quanto accaduto porta i cristiani a condividere la scelta dell’arcivescovo e altri, come accade a chi ha la memoria corta, a non capire e a chiedersi perché nel passato erano stati benedetti Palii con simboli erotici, con simboli islamici, eccetera. Altri tempi, altre amministrazioni, altri alti prelati e altri “mondi”. I tempi sono cambiati e una cosa è certa: il drappellone a chiunque andrà stasera sarà comunque una vittoria, una gioia e un tripudio di bandiere che nessuno potrà mai cancellare. Chissà se qualcuno in cuor suo nello sfiorare con le mani la seta del Cencio rifletterà che non è stato benedetto: eppure è stato vinto dalla Contrada che ha corso il palio dell’Assunta e non quello di Ferragosto.
Cecilia Marzotti
(foto di repertorio de Il tesoro di Siena)
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