Palio, le strategie delle Contrade tornano con prepotenza con un lotto di barberi che fa sognare. Gingillo il nodo delle monte

Alle 15.30 del 29 giugno 2025 i giochi erano fatti e fatti dalle Contrade: ricorderemo così questa prima giornata della Carriera di Provenzano 2025, temperature infernali e un lotto di barberi degno di far sognare e cantare i popoli baciati dalla sorte a fare da sfondo a incastri e giochi di potere che hanno determinato le monte della prima prova e, verosimilmente, quelle del Palio del 2 luglio.

Il Palio ne aveva bisogno, i capitani lo hanno accontentato e si è capito forse quando al Valdimontone è toccato in sorte Comancio e Gingillo ha indossato il giubbetto rosa dei Servi. Con queste dieci Contrade al canape e con i cavalli toccati in sorte a Chiocciola (Tale e Quale) e Lupa (Ares Elce), Giuseppe Zedde ha avuto il potere di scegliere il primo cavallo e una delle punte che tutte le dirigenze avrebbero voluto. Eppure, il fantino ha scelto diversamente, andando a montare un cavallo che conosce molto bene. Una garanzia e un buon motore, anche se non è tra i migliori in assoluto.

Per il resto, Tittìa ha scelto di tornare in Fontebranda sul suo Diodoro, altro elemento di fortissima garanzia in una Carriera dove non c’è da pensare (anche questo non è di poco conto) all’avversaria ma soltanto  a fare bene e con serenità. Una via tracciata era anche quella di Carlo Sanna verso Castelvecchio: Brigante torna a montare quello Zio Frac che ha all’attivo due carriere vinte, una proprio con Sanna che lo aveva guidato fino quasi al terzo bandierino. Oggi Brigante indossa il giubbetto della Tartuca sul barbero che già gli ha dato gli allori. Stesso vale per Jonatan Bartoletti che ha trovato, su Viso D’Angelo, la strada per via del Comune ancora più in discesa: Scompiglio e il Bruco hanno ottimi rapporti mai nascosti, anzi.

La sorte ha voluto Zenis per la Selva, che ha deciso di rimettere il giubbetto al giovanissimo Andrea Sanna detto Virgola, mentre sull’esordiente Diosu de Campeda il Drago punterà sul debutto del giovane e promettente Michel Putzu e la Pantera, su Arestetulesu, ha optato per Francesco Carìa detto Tremendo.Nell’Istrice, l’unica femmina all’esordio di cui gli addetti ai lavori parlano molto bene, è affidata alle mani di enrico Bruschelli detto Bellocchio.

Il nodo Gingillo, riprendendo il discorso iniziale, aveva portato a pensare che il fantino avrebbe scelto tra Chiocciola e Lupa e invece in San Marco è arrivato Giosuè Carboni detto Carburo, che conosce benissimo il cavallo mentre nella Lupa Antonio Mula detto Shardana può raccogliere l’occasione della vita per iniziare sul serio la sua carriera di fantino di Piazza. Questa è l’occasione per mettersi in luce. Un valzer delle monte piuttosto veloce dove le strategie delle Contrade hanno pesato molto e a livello politico più che economico. Ora solo il dio del Palio farà quello che ha sempre fatto e sempre farà. quello che gli pare.

 

Katiuscia Vaselli