E’ maggio che mette a fuoco i desideri dei senesi, delineando l’imminente Palio di luglio, quello dedicato alla Madonna di Provenzano. Il Regolamento prevede che non meno di un mese avanti al 29 giugno, giorno della Tratta, si effettui il sorteggio delle tre Contrade che devono completare il lotto delle partecipanti. E’ infatti dal 1771 che è fissato in dieci il numero delle protagoniste ad ogni carriera e così oggi ci ritroviamo questo particolare meccanismo che non nasconde attimi di pura emozione. Si dice sempre che la vittoria è condita soprattutto dalla sorte: eccoci che ci aspetta l’ultima domenica di maggio per completare il numero delle Contrade partecipanti. Per questa carriera di Provenzano sappiamo che Chiocciola, Nicchio, Oca, Drago, Lupa, Istrice e Valdimontone porteranno in piazza i loro colori. Sette protagoniste con già due coppie di rivali. Il che fa ben sperare in un Palio segnato da giochi nascosti fino all’ultimo minuto. Ci sono poi già due rioni che non vincono da molto tempo, Chiocciola e Nicchio, ma sappiamo che ognuna ha un motivo particolare per portarsi a casa il cencio dipinto da Emilio Giannelli. Fra le dieci che attendono, mentre si ritorna alla tradizione delle tre estratte dopo tre anni anomali, è la Civetta quella che a luglio non esce da più tempo, esattamente da Provenzano 2001, seguita dalla Torre (2006), mentre al contrario le più fresche di estrazione sono Aquila, Bruco, Giraffa e Tartuca, tutte dello scorso 2017. Guardiamo poi al 27 maggio, giorno dell’estrazione, e troviamo che la Pantera è quella che è uscita più volte, ben quattro, seguita dalla Civetta. Mentre Aquila, Bruco, Onda, Torre e Selva rischiano di saltare l’annata, non possiamo che attendere questo fatidico momento ripensando al fatto che i senesi, inventando questo meraviglioso gioco e soprattutto diventandone i protagonisti, hanno lasciato molto spazio alla dea bendata: prima l’estrazione a sorte, con le tre che oltre a partecipare possono condizionare le altre sette, poi l’assegnazione dei cavalli, altro momento dove l’abilità non è di casa, ed infine l’ordine alla mossa. Tutti momenti fondamentali. E poi non stupiamoci se qualcuno alza lo sguardo e interroga le stelle o altre arcane potenze per sapere chi vince.
Massimo Biliorsi
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