Palio rinviato di due giorni: l’ultimo precedente nel 1979 con il trionfo di Quebel e Tremoto

Erano 45 anni esatti che non accadeva. Era il 4 luglio del 1979 quando, rimandato di ben due giorni anche allora a causa della pioggia, si corre il Palio dedicato a Cecco Angiolieri.

In Piazza non ci sono Urbino, il miglior cavallo e Aceto, il miglior fantino, che sconta dopo sei anni (tra processi, rinvii al TAR e richieste di grazia fatte al Comune) la squalifica rimediata nel 1973. La sorte aveva favorito l’Aquila, con Rimini, e il Leocorno che aveva avuto in sorte Panezio.

Alla Civetta arriva Quebel, ritenuto un cavallo non facile. Quebel aveva già vinto, ma entrambe le volte era arrivato al bandierino scosso, sia nella Chiocciola (2 luglio 1976), che nel Valdimontone (2 luglio 1977). Il capitano della Civetta, Sabatino Mori, monta Francesco Congiu detto Tremoto e quest’accoppiata darà vita ad un Palio combattuto e vinto di volata dopo l’ultimo Casato.

Il Drappellone dedicato a Cecco Angiolieri va, così, nella Contrada di Cecco Angiolieri, che non vinceva dal 18 agosto 1976, quando il Palio era stato, di nuovo, rimandato di ben due giorni per il maltempo. Francesco Congiu, nella stua storia sul tufo, disputerà tredici Carriere, fino al 1996, ma non arriverà più alla vittoria. Di questo 4 luglio 1979 è rimasta memorabile la telecronaca, appassionata e, a risentirla oggi, commovente nella sua informalità di Tambus (Bruno Tanganelli) che, quando trasmetteva il Palio, guardava prima di tutto quel che faceva la sua amatissima Giraffa e poi trovava modo di raccontare anche tutto il resto: “…è un bellissimo contradaiolo, è il Gratta della Giraffa, è il mi’ cognato…”

Oggi è il 4 luglio 2024 e, forse, questo tempo fermo da due giorni potrà ripartire e compiere i tre giri che consegneranno questo giorno alla storia.

Maura Martellucci