Pam, Siena si mobilita per il cassiere licenziato. La Cgil contro Nicoletta Fabio: “Dove sei? Non ti abbiamo visto”

Era visibilmente emozionato Fabio Giomi, il cassiere 62enne della Pam licenziato dopo il discusso “test del carrello”, quando ha visto le tante persone — oltre un centinaio — che si sono presentate stamani per partecipare al presidio di solidarietà nei suoi confronti davanti al supermercato nel centro commerciale “Porta Siena”.

“È stato bellissimo vedere tutta la solidarietà di Siena, dei senesi e degli altri comuni, di Poggibonsi, di tutti quelli che sono intervenuti”, ha affermato Giomi, che si è detto poi “fiducioso” e di sentire “la possibilità di far valere le mie ragioni in modo opportuno”.

Momento decisamente clou della mattinata è stato il flash mob che la Filcams Cgil — sigla di cui Giomi è delegato — insieme alle altre organizzazioni di categoria ha inscenato davanti alle casse del supermercato, chiamando in causa anche l’ispettore che ha realizzato il controllo finito nella bufera.

Ma non passerà nemmeno in secondo piano il richiamo che il segretario della Filcams di Siena, Mariano Di Gioia, ha rivolto al sindaco Nicoletta Fabio.

“Dove sei? Che fine hai fatto? Non ti abbiamo visto…”, ha detto il sindacalista parlando al megafono davanti ai manifestanti. “Non si è preoccupata della sua vicenda — ripete alla stampa —. E in questo piazzale, dove c’è un presidio da settimane, c’è stata una pressione disumana nei confronti delle lavoratrici e dei lavoratori, da parte di tutti, e lei non si è preoccupata di quello che succedeva. Non si è preoccupata nemmeno di Giomi, né di capire quale potesse essere un intervento istituzionale adeguato al ruolo che ricopre per questa città”.

Tra i presenti stamani anche operai dello stabilimento ex Beko di viale Toselli, studenti, il sindaco di Poggibonsi — comune dove il cassiere licenziato risiede — Susanna Cenni, e i dipendenti degli altri siti Pam a rischio, come quello de I Gigli.

“Credo che sia tutto parte dello stesso metodo aziendale: togliersi di torno le persone che Pam ritiene scomode, più anziane, con diritti che non riescono a gestire, e poi ancora delegati sindacali, persone con la 104, chi deve assentarsi”, afferma Silvia Sarno, del punto vendita di Campi Bisenzio.

Nicola Fratoianni (Avs) esprime solidarietà ai lavoratori Pam colpiti dai licenziamenti legati al “test del finto cliente”, definito “un controllo inaccettabile” che trasforma i cassieri “in poliziotti”. Denuncia che i provvedimenti colpiscono spesso “attivisti sindacali o dipendenti con più tutele”. “Per questo – annuncia – abbiamo presentato un’interrogazione parlamentare chiedendo un intervento urgente del governo”.

Marco Crimi

 

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